Il tribunale di sorveglianza di Genova ha revocato la detenzione domiciliare, concedendole l'affidamento ai servizi sociali, per Katerina Mathas, la donna assolta per l'omicidio del figlio di otto mesi, ma condannata a quattro anni per abbandono di minore. Nel dicembre 2014 era diventata definitiva la sentenza di primo grado con la quale i giudici l'avevano scagionata per la morte del piccolo Ale avvenuta nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2010 in un residence di Nervi dopo una notte passata con il compagno di allora, Antonio Rasero, a consumare cocaina.
Per l'omicidio del piccolo Ale Antonio Rasero è stato condannato a 26 anni di reclusione dai giudici dell'appello bis a Milano. In primo grado a Genova i giudici della corte d'assise gli avevano inflitto 26 anni ma in appello, sempre a Genova, era stato assolto. La Cassazione aveva deciso per il processo bis in appello. I difensori della Mathas, avvocati Paolo Costa e Igor Dante, non avevano impugnato la sentenza per abbandono di minore e neppure la Procura Generale così il pronunciamento è diventato definitivo. La donna che era in detenzione domiciliare ha avuto una bimba che ora ha un anno. Assistita dai suoi legali aveva poi chiesto l'affidamento ai servizi sociali.
cronaca
Morte del piccolo Ale, Katerina Mathas è stata affidata ai servizi sociali
Revocata detenzione domiciliare per abbandono di minore
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