Vertenza Ericsson, la Cgil attacca: "Il governo non rispetta le promesse fatte"
A novembre indetto nuovo sciopero nazionale
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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita a Genova lo scorso 5 ottobre si era detto fortemente preoccupato per la vertenza Ericsson, annunciando nel contempo un tavolo di confronto nazionale per il 19 ottobre. "L'incontro c'è stato, ma nessun tavolo si è costituito, in quanto all'appuntamento tra segreterie di Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil e il Ministro Calenda, l'azienda non era presente". Lo denuncia la Cgil speigando che in "questi mesi i lavoratori Ericsson si sono affidati ad importanti interlocutori istituzionali: il ministro Calenda, il sottosegretario De Vincenti, il ministro Costa, il presidente del Consiglio, ma in cambio hanno ricevuto solo promesse non mantenute. Ericsson intende disfarsi di lavoratrici e lavoratori - si legge in una nota - e in questo lento stillicidio va alla ricerca di volontari, senza curarsi se i dipendenti siano monoreddito, portatori di handicap o con famigliare con portatore di handicap". "La situazione è ancor più odiosa se si pensa che ai licenziamenti annunciati, altri ne seguiranno mettendo in serio pericolo il perimetro aziendale - dice ancora il sindacato -.
Il prossimo mese sarà quindi ancora sciopero con manifestazione nazionale. A livello locale, Slc Cgil chiede ancora una volta il coinvolgimento delle istituzioni, a partire dalla Prefettura di Genova che si è adoperata per questa vertenza, affinchè non abbandonino i dipendenti Ericsson al loro destino e dichiara sin d'ora l'intenzione di procedere a nuove forme di protesta qualora dovessero arrivare le lettere di licenziamento".
IL COMMENTO
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