
Beppe Grillo, consapevole della possibile difficoltà del Pd, si gioca il tutto per tutto. "Martedì verrò in Parlamento, sarò sul loggione insieme ai cittadini e se potessi scendere, se mi daranno il permesso vorrei venire giù nell'Aula e abbracciarvi tutti uno per uno", annuncia l'ex comico in un videomessaggio lanciato dal blog a "politici, lobbisti e massoni". E, non a caso, nella homepage del blog campeggia il conto alla rovescia per il previsto approdo in Aula del ddl, fissato per lunedì. Ma il provvedimento potrebbe servire anche a riunire un Movimento segnato dalle tensioni attorno ad una misura di 'stampo' prettamente pentastellato.
Il videomessaggio di Grillo è rilanciato da diversi parlamentari unificando due 'correnti', quella più "governista" e quella ortodossa, che da qualche tempo sembrano viaggiare su due binari paralleli. Grillo, al di là del suo probabile show a Montecitorio, sarà a Roma (forse anche lunedì) anche per tornare a 'mettere mano' sulle tensioni interne, acuite dal caso delle firme false a Palermo. Un caso sul quale i vertici non sono ancora formalmente intervenuti ma che è tutt'altro che chiuso.
E a quella siciliana si è aggiunta un'altra 'grana': quella delle candidature a sindaco di Genova. Le 'comunarie', rigorosamente online, sono state lanciate due giorni fa ma hanno perso una delle figure più conosciute, alla base, nei Meet-up genovesi: Paolo Putti, che ha rinunciato a candidarsi in polemica con in vertici Cinque Stelle. "Nodi", quello ligure e soprattutto quello siciliano, che non aiutano certo a rasserenare il clima.
A fare da collante, per i 5 Stelle, è invece la campagna per il voto sul NOn Statuto (con deadline il 26 ottobre) e quella per il "No" al referendum che vedrà nelle ultime settimane un tour anche sui treni regionali. "Se vince il Sì e il M5S vince le elezioni alla Camera, il Senato passerà tutto il tempo a cercare di bloccare le nostre leggi", sottolinea Luigi Di Maio dalla Sardegna mentre Alessandro Di Battista rilancia: se vince il "No", "il Parlamento dovrà fare una legge elettorale migliore di questa e poi subito al voto".
IL COMMENTO
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