economia

Il gruppo tedesco è appoggiato dalla JP Morgan
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 La storia è vecchia, il colosso tedesco Siemens è da tempo alla ricerca dell'acquisto del 15% di Ansaldo Energia. Già durante il governo Monti la società tedesca tentò la scalata al gruppo genovese ma l'operazione fallì all'ultimo grazie all'intervento del governo Letta che fece acqustare il 15% in ballo alla Cassa depositi e prestiti (Cdp). Ora il gruppo tedesco ci riprova grazie all'appoggio della società finanziaria americana JP Morgan. La società italiana, attiva nel settore energetico è tra i maggiori produttori di turbine elettriche al mondo, vanta 2600 dipendenti e circa 1 milardo di fatturato annuo. L'obiettivo della Siemens è eliminare un concorrente nel mercato acquistando il gruppo italiano.

Nel 2012 l'amministartore delegato di Finmeccanica, che all'epoca controllava Ansaldo Energia, decise di abbandonare il mercato dell'industria civile per dedicarsi esclusivamente al settore degli armamenti, alla decisione si oppose in modo perentorio il capo di allora di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini. Il tema divenne centrale nelle discussioni parlamentari, causando aspre polemiche tra i diversi schieramenti politici. L'acquisto saltò quando l'Ad di Finmeccanica Orsi venne condannato per corruzione internazionale dopo uno scandalo di tangenti legati alla vendita di alcuni elicotteri in India. Nel 2011 Orsi aveva però venduto il 45% di Ansaldo per 225 milioni al fondo americano First Reserve che due anni dopo rivendette la stessa quota alla Cassa depositi e prestiti per 387 milioni, ottenendo una plusvalenza di 162 milioni. Il fondo strategico, in quanto obbligato per statuto a investire in pacchetti di minoranza si è trovato obbligato a rivendere il 40% delle azioni ad un fondo cinese impegnato nella produzione di centrali elettriche, mentre un'altro 15% di nazioni è rimasto nelle mani del gruppo Ansaldo Energia. Ma le manovre finanziarie non finiscono qui, il prossimo 30 giugno è previsto l'avvio 'dell'opzione output' che consente ad Ansaldo di cedere il suo 15% a Cdp per una quota fissa di 147 milioni. Ma nasce un problema, la Cassa per legge non può ancora detenere quote di maggioranza e il gruppo Ansaldo non può ancora quotarsi in borsa, ecco spiegato il motivo della nuova offensiva da parte della Siemens.