cronaca

Il 72% dei giovani ritiene il fenomeno 'normale' e 'utile'
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 L'Ascom (Associazione del commercio, del turismo, dei servizi e delle Piccole e Medie Imprese) durante la giornata nazionale dedicata alla legalità, ha reso noto alcuni dati che mettono in luce il dilagare dei fenomeni di abusivismo e contraffazione nel territorio nazionale.



Il ripetersi dei casi di abusivismo, contraffazione, estorsione, usura, infiltrazione della criminalità organizzata, furti, taccheggio e rapine incidono pesantamente sulla libera concorrenza e comportano la netta perdita di fiducia da parte degli operatori commerciali, producendo come conseguenza la riduzione degli investimenti. Il dato più preoccupante è il danno nei confronti delle imprese locali.

 

Dai dati resi noti emerge che il 27% dei consumatori ha acquistato, nel corso del 2016, almeno un prodotto illegale. I numeri sono allarmanti in quanto fanno registrare costanti aumenti se paragonati agli anni scorsi. Abbigliamento, audiovisivi, videogiochi e musica sono i settori che fanno registrare i casi di illegalità maggiore, con una crescita rispetto all'anno passato pari al 2,1%. Tra gli altri settori colpiti ci sono anche quello dei gioielli e dei generi alimentari. Ma ad aumentare è anche il commercio illegale attraverso il web, dai farmaci all'elettronica.

Il 65,1% delle imprese si ritiene fortemente danneggiato dal dilagare dei casi di abusivismo e contraffazione, facendo segnare un aumento del 3% rispetto allo scorso anno.

Quello che preoccupa maggiormente è il dato relativo alla percezione da parte dei consumatori di acquistare un prodotto illegale, il 72% dei giovani compresi tra i 18 e 24 anni ritiene il fenomeno 'normale' o addirittura 'utile'.

I danni per le imprese che operano correttamente nel mercato sono tanti, fanno sapere dall'Ascom. Tra tutti il danno economico per le mancate vendite, in secondo luogo l'alterazione delle regole su cui si basa il libero mercato. Ma i danni prodotti riguardano anche i consumatori perchè l'acquisto di prodotti contraffatti può minacciare la sicurezza e la salute degli stessi.

Oltre a questi si aggiunge il danno sociale, spesso infatti il mondo del commercio illegale sfrutta il lavoro in nero di disoccupati o immigrati, favorendo il divampare del fenomeno del racket del lavoro nero.
Il tutto ovviamente si ripercuopte anche alle casse dello Stato che, a causa dell'evasione, fa rilevare ingenti perdite contributive e fiscali.