cronaca

"Non vogliamo che diventi l'ennesima opera incompiuta"
44 secondi di lettura
Dopo tre mesi di cassa integrazione i cento lavoratori del Consorzio Fergen (che riunisce le aziende Cmb, Uneco e Clf) che lavora al nodo ferroviario di Genova, saranno licenziati, annunciano i segretari di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal Uil, perché la stazione appaltante dei lavori ha rescisso il contratto con il raggruppamento.

L'allarme però non riguarda solo l'occupazione, ma anche l'avanzamento dei lavori, arrivato al 40%. "Non vogliamo che il nodo ferroviario, interamente finanziato, diventi la 839 esima opera incompiuta del nostro Paese. E' un'opera nevralgica e deve assolutamente proseguire, garantendo l'impiego presso le imprese che subentreranno di tutti i lavoratori attualmente impegnati", scrivono i sindacati che hanno chiesto un intervento urgente delle istituzioni.

Il nodo di Genova comprende il potenziamento fra Voltri e Brignole e la separazione dei flussi di traffico passeggeri a lunga percorrenza e merci da quelli regionali nel tratto tra le due stazioni.