
La Brexit era stata decisa dalla maggioranza dagli elettori nel referendum del 23 giugno ma l'abbandono effettivo dell'Ue deve essere prima attivato attraverso una notifica formale da parte di Londra al Parlamento Europeo che la premier si è impegnata a far scattare entro la fine di marzo ma un dibattito alle camere potrebbe tuttavia ostacolare o ritardare la tabella di marcia indicata dal governo.
Il procuratore generale, Jeremy Wright, si è espresso a nome del governo mettendo in guardia gli 11 giudici della Corte, invitandoli a "non sfidare" la volontà popolare e a non esprimere un "giudizio politico". La businesswoman Gina Miller, portabandiera del gruppo di cittadini che hanno promosso l'azione legale per ottenere il passaggio in parlamento, ha invece denunciato che sarebbero in atto tentativi per condizionare la sentenza dei giudici, sostenendo, che la Corte suprema "è stata vilipesa" ancor prima dell'inizio delle udienze. Intanto, fuori dal palazzo di giustizia è in corso una piccola manifestazione di attivisti pro Brexit.
IL COMMENTO
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