![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20161216181308-disoccupazione.jpg)
Il dato generale dice che per il secondo trimestre di fila è calata l'occupazione complessiva, che con 7 mila posti in meno rispetto allo stesso periodo del 2015 si attesta a 609 mila unità. I numeri, nonostante l'occupazione maschile in realtà cresca, 7 mila unità in più nel trimestre, non compensa il crollo della componente femminile che per il terzo trimestre consecutivo continua a scendere con -14 mila addette, cifra che si somma alle 5 mila perse nel primo trimestre dell'anno e alle 12 mila del secondo, arrivando alle 30 mila unità nei primi 9 mesi del 2016.
Gli "scoraggiati", i disponibili che non cercano lavoro, sono aumentati di 4 mila unità. La disoccupazione cresce del 5,8%, a quota 55 mila, contro il calo dell'1,8% del Nord Ovest. "Siamo molto preoccupati, cala l'occupazione, crolla quella femminile e aumenta la disoccupazione quando nel resto d'Italia accade il contrario. La Liguria è ferma", commenta Federico Vesigna, segretario regionale Cgil Liguria.
"Va bene il turismo, ma dal punto di vista occupazionale crescono soltanto i voucher e non si può costruire il futuro di questa regione sui voucher. Se guardiamo gli altri dati scopriamo che continua a calare l'occupazione dipendente nel settore manifatturiero e cominciamo a perdere posti di lavoro anche nel settore logistico portuale che è il cuore dell'attività della nostra regione".
"Occupazione maschile, dipendenti, turismo e costruzioni danno segnali positivi - precisa De Silva - prosegue invece il lento calo dell'industria, mentre crescono le costruzioni e segnano un forte arretramento gli altri servizi (porti, logistica, pubblica amministrazione, istruzione e sanità) che perdono ben 16 mila addetti in un trimestre". Secondo la Cgil l'uscita dalla crisi è lontana.
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale