cronaca

Ventimiglia punto caldo in Italia: la maggior parte sono eritrei
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Il numero di migranti arrivati in Europa attraverso la rotta centro mediterranea, che riguarda soprattutto l'Italia e in misura molto minore Malta, è cresciuto di circa il 20% nel 2016, per un totale di 181 mila arrivi, il numero più alto mai registrato. Sono dati dell'agenzia europea Frontex, che parla di "record" per l'Italia.

Il contesto locale di Ventimiglia si avvicina al dato nazionale, secondo cui il 15% di tutti i migranti arrivati in Italia è rappresentato da bambini e ragazzi che nel 90% dei casi viaggiano soli. Il dato riflette una pressione migratoria crescente dall'Africa, in particolare quella occidentale, i cui flussi sono responsabili di gran parte dell'aumento di arrivi nel 2016. 

Nel 2016, secondo l'agenzia Frontex, sono stati 503.700 i migranti che hanno attraversato illegalmente le frontiere dell'Unione europea, di cui 364.000 via mare. Secondo le stime, gli arrivi in Grecia sono crollati del 79% a quota 182.500, grazie all'accordo con la Turchia in vigore da marzo.

Brusco calo anche nella rotta balcanica, dove si è passati dai 764.000 arrivi del 2015 a 123.000, in seguito all'inasprimento dei controlli di frontiera. Unico aumento, quello nella rotta centro mediterranea.

VENTIMIGLIA E COMO, PUNTI CALDI - I migranti presenti a Ventimiglia e Como sono quindi migranti in transito: arrivati alle frontiere pochi giorni o settimane dopo lo sbarco, rimangono qui il meno tempo possibile. Appena si presenta l’occasione, cercano di varcare i confini. Destinazione: Francia, Svizzera ma anche Germania, Svezia, Olanda, Gran Bretagna. L’Italia è solo una tappa intermedia. Varcare il Passo della Morte sopra Ventimiglia è poca cosa a confronto del viaggio in mare, dove talvolta hanno visto annegare e morire i compagni.

In attesa di attraversare le frontiere, i migranti si accampano vicino alle stazioni, lungo le rive del fiume Roja a Ventimiglia, nel parco davanti alla stazione di Como. Tra di loro ci sono uomini, donne, famiglie intere con bambini, minori non accompagnati, ragazze incinta che necessitano di cibo, vestiti, coperte, cure. Ad oggi molti migranti continuano a stazionare in luoghi informali fuori dai campi della Croce Rossa e spesso, dopo esser stati trasferiti da Ventimiglia e Como verso i CIE del sud Italia (da dove arrivano), ritornano ai confini, nel tentativo di varcarli nuovamente.


PAESI DI PROVENIENZA - Secondo i dati raccolti dall’UNHCR, le nazionalità prevalenti tra i migranti sbarcati in Italia nel 2016 sono: la Nigeria (al 1° posto), l’Eritrea (2°), il Sudan (3°) e la Somalia (7°), in generale i paesi dell’Africa Sub-sahariana.

A Ventimiglia la maggior parte di migranti è originaria dell’Eritrea (34%), del Sudan (30%) e dell’Etiopia (11%). Alcuni provengono dalla Libia (6%) e dalla Somalia (5%). I restanti dalla Palestina (2%), Ciad (2%), Afghanistan (2%), Camerun (2%), Marocco (2%), Iran (1%), Tunisia (1%), Egitto (1%), e Mali (1%).

DA DOVE PARTONO - Prima di arrivare in Italia si attraversano diversi paesi: dall’Eritrea passando per il Sudan e per la Libia per poi arrivare in Italia, oppure dalla Nigeria per il Ciad e ancora per la Libia. La maggior parte dei migranti presenti a Ventimiglia è partita dalla Libia, alcuni dall’Egitto. I paesi che attraversano sono mediamente 3 o 4.

ALLARME POLMONITE - È boom di influenza e malattie respiratorie anche tra i migranti, come conferma Paolo Cremonesi, direttore del pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova: "Abbiamo avuto un incremento di accessi, in particolare per polmoniti. La Asl 3 fa la prima selezione, noi ci facciamo carico dello screening di secondo livello".