
Secondo quanto accertato, la vittima aveva preso il flacone di metadone il giorno prima della morte avvenuta il 18 marzo 2016, dopo avere incontrato l'amico pusher su un autobus.
Il baby calciatore aveva poi preso la sostanza e si era andato a coricare. Era stata la madre a trovarlo morto in camera l'indomani mattina, quando era andata a svegliarlo per andare a scuola.
All'inizio si era pensato a un malore ma dall'autopsia era emerso che a fermare il cuore del giovane era stato il metadone. Il pusher è accusato di morte come conseguenza di altro reato e spaccio di stupefacenti.
IL COMMENTO
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