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Dopo la Carta di Genova l'incontro col ministro Minniti
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 "La Carta di Genova era dedicata all'immigrazione e allora le nostre proposte non sono state considerate. Se ora verranno esaminate ben venga, ma occorre che il Ministero degli Interni e il nuovo governo presentino un progetto organico e non provvedimenti bandiera". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, al termine della 'Trilaterale' a Roma insieme ai governatori della Lombardia e del Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia.

Il ministro Minniti "ha rilasciato ultimamente - ha detto il governatore - numerose interviste in cui il per la prima volta il governo riconosce di essere di fronte a un'emergenza molto importante e fino a poco tempo fa venivamo mostrati come sicofanti e agitatori di folle". E aggiunge: "Non saremo complici di provvedimenti-cerotto finalizzati ad affievolire l'attenzione dell'immigrazione sul governo. Noi siamo stati convocati una sola volta, dal governo Renzi, in un'estate ormai lontana

"Noi abbiamo sempre mostrato una posizione comune netta e condivisa. Voglio solo dire che ora la situazione degli arrivi dei migranti rende la situazione ancora più drammatica - aggiunge Maroni - el 2016 gli arrivi di immigrati sono statti 181mila, il 15% in più rispetto al 2015; nei primi 12 giorni del 2017 oltre 700, il triplo rispetto allo stesso periodo del 2016. I dati sono drammatici, se tanto mi dà tanto - ha sottolineato Maroni - il 2017 si presenta come molto complicato".

"Noi consideriamo irrituale e fuori programma che tre regioni distolgano i propri presidenti per metter fine ai guai che il governo ha creato. Noi vogliamo affrontare il problema a valle, e questo la Carta di Genova lo dice chiaramente, duecentomila immigrati l'anno sono tanti e bisogna pensare che due terzi sono economici", dice il veneto Zaia. 

MINNITI: PIU' SEVERITA, PIU' INTEGRAZIONE - "Più si è severi con le irregolarità e più è possibile l'integrazione e un nuovo rapporto con il Paese". Lo ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti al termine dell'incontro con i presidenti delle Regioni. "Lavoreremo ancora insieme nei prossimi giorni, non mesi, i tempi delle scelte saranno rapidi", ha aggiunto. Con le Regioni "c'e' stato uno scambio di valutazioni di cui terrò profondamente conto. Ho illustrato un programma complessivo che tiene conto di due elementi: la severità nei confronti di coloro che sono irregolari o non rispettano le leggi e insieme l'integrazione verso coloro che sono regolari e rispettano le leggi. Severità e integrazione sono due elementi che consentono di affrontare in maniera forte e seria il tema dell'immigrazione. Mi pare di avere incontrato un sentire diffuso, abbiamo deciso di lavorare insieme nei prossimi giorni, i tempi delle decisioni saranno particolarmente rapidi", ha concluso Minniti.

IL MINISTRO IN CONFERENZA - Il ministro Minniti ha illustrato ai governatori il Piano del Governo sui migranti. Presenti, oltre al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Stefano Bonaccini e al vicepresidente Giovanni Toti, il governatore della Basilicata Marcello Pittella, il governatore della Calabria Gerardo Mario Oliverio, il presidente della Campania Vincenzo De Luca, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino il presidente della Toscana, Enrico Rossi, la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, il presidente del veneto Luca Zaia, il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Presenti anche numerosi vicepresidenti e assessori regionali.

TOTI: BUON SEGNO - "Il Piano presentato dal ministro Minniti mi sembra organico. Poi ci sono tante sfumature e sensibilità diverse ma mi sembra un buon segno che un ministro dell'Interno sia venuto a sedersi con i presidenti delle Regioni in modo costruttivo". A dirlo è stato il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, governatore della Regione Liguria.