
I due sono accusati di omicidio preterintenzionale. Secondo l'accusa avrebbero dato metadone al piccolo nel tentativo di tranquillizzarlo e tenerlo buono. La sentenza, davanti al gup Paola Faggioni, è prevista ad aprile. I due conviventi, difesi dall'avvocato Matteo Cereghino, che in un primo momento erano stati indagati per omicidio volontario, hanno sempre detto che il bambino era stato male la sera precedente, che aveva un po' di febbre e non aveva mangiato nulla dal giorno prima.
Il risultato delle analisi aveva dimostrato che il bimbo aveva mangiato a pranzo e che quindi, con ogni probabilità, stava bene. Dall'esame medico legale era inoltre emerso che il metadone veniva somministrato al piccolo quasi con cadenza giornaliera per farlo stare buono
IL COMMENTO
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo