A proclamare l'agitazione sono state tre sigle: Cisl, Uil Trasporti e Fiadel. A chiamarsi fuori è invece la Cgil, secondo cui l'intesa definitiva è la migliore che si potesse strappare. Gli altri chiedono invece garanzie sul controllo pubblico dell'azienda (nei fatti impossibile perché Iren entrerebbe col 51% delle quote), sulla proroga del contratto di servizio e sulla conferma del piano industriale.
Nessun passo avanti, finora, nelle trattative. E la delibera probabilmente passerà grazie all'astensione del centrodestra, visto che alla maggioranza mancherebbero due voti di Rete a Sinistra e forse i tre di Percorso Comune. Dopodiché sarà ancora sciopero, il 14 febbraio. Anche se si attende il pronunciamento della commissione di garanzia.
IL COMMENTO
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo