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David Ermini, commissario dall'aprile del 2015, dice che il partito non deve avere paura: "Non vorrei - dice - che ci fosse la 'sindrome Liguria', tutte le volte ci si accapiglia, no. Non è così. In un partito si discute, si lotta, ci si confronta, ma non si può avere paura di affrontare un dibattito congressuale quando esso sia. Abbiamo davanti un mese e mezzo di discussione forte nei circoli, facciamola, utilizziamola per dare uno slancio verso le elezioni amministartive".
Ma la posizione del commissiario trova molti oppositori, specie tra coloro che non appartengono alla componente renziana: "Se qualcuno pensa che a due mesi dalle elezioni amministrative più importanti degli ultimi quindici anni a Genova e La Spezia, si possa celebrare, senza alcun problema, un congresso competitivo, con le primarie nei gazebo, è matto - ha affermato Lunardon -. Vorrebbe dire che il gruppo dirigente del Pd si è assunto una responsabilità molto grave, già il cammino è insidioso e in salita, la salita va alleggerita, non aggravata". "Il Pd nazionale ha un'altra opinione, lo statuto nazionale lo segue, se la Liguria voleva sovvertire la volontà del Pd nazionale occorreva che ci fosse un'opposizione ferma e coordinata del gruppo dirigente ligure. Non c'è stata".
Così la data del congresso ligure potrebbe essere quella del 26 marzo. I componenti della commissione eletti in assemblea sono: Matteo Cosulich, Andrea Torre, Fabio Quartino e Paola Alba (Genova), Juri Michelucci, Paolo Musetti, Jacopo Tartarini, Carlo Cortesi (La Spezia), Francesco Minazzo (Imperia), Antonino Miceli (Savona), Diego Ghisilieri (Tigullio), Mattia Visciotto (Giovani Democratici). La commissione sarà un organo consultivo per organizzare il congresso regionale.
IL COMMENTO
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