Sarebbero stati almeno 25 i facinorosi che hanno aggredito il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti che, insieme con altri dirigenti scaligeri, si stava recando in auto allo stadio Partenio assistere la partita Avellino-Verona. Indagini sono in corso da parte della Questura di Avellino per individuare i responsabili che, a poche centinaia di metri dall'impianto sportivo, hanno circondato e danneggiato l'auto di Setti. Per fare luce sull'accaduto verranno esaminate le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.
"Siamo stati accerchiati, ci sono stati calci, pugni alle macchine, hanno spaccato un vetro davanti, dov'era il presidente e le schegge sono arrivate dentro. É stato bravo il mio amico a scappare ma la cosa che mi ha dato più fastidio è che c'erano a dieci metri dei vigili che si sono voltati e non hanno detto niente". E' il racconto choc di Luca Toni, dirigente dell'Hellas Verona, in un video pubblicato sul sito web della società di calcio scaligera sull'aggressione subita dai vertici del club prima della gara.
"La ricostruzione dei fatti da parte di Luca Toni è totalmente infondata". Lo scrive, in una nota, il comandante dei Vigili Urbani di Avellino, Michele Arvonio. Il colonnello, che si riserva anche di tutelare nelle sedi competenti le accuse "gratuite", precisa che l'auto a bordo della quale erano i dirigenti del Verona, "si è trovata bloccata in colonna con altre auto nei pressi di una rotatoria presidiata da due vigili che consentivano il passaggio solo ad auto dirette al vicino ospedale".
Per Arvonio, l'aggressione, "durata meno di un minuto" non è avvenuta sotto gli occhi degli agenti ma ad alcune decine di metri dalla postazione in cui si trovavano. Il presunto mancato intervento, dice Arvonio, è una notizia infondata: la rapidità con cui è stata commessa l'aggressione e la rapidità con cui l'autista ha guadagnato la fuga tra auto e tifosi a piedi smentirebbero la denuncia
Sdegno, preoccupazione e solidarietà. Sono questi i sentimenti che la Lega B, a partire dal presidente Andrea Abodi, manifesta in seguito all'aggressione subita dal presidente del Verona prima della partita di Avellino.''Sdegno - informa una nota - per un episodio di cronaca gravissimo, che poteva avere conseguenze ben maggiori. Preoccupazione per fatti commessi da pochi soggetti che ledono l'immagine del calcio e, indirettamente e ingiustamente, di città e tifoserie che condividono la sana passione per le loro squadre e i loro colori. Esigenza e necessità che questi intollerabili comportamenti portino quanto prima alla identificazione dei responsabili e a severi provvedimenti in linea con la gravità dei reati commessi. Infine solidarietà e vicinanza al presidente Setti, al direttore Barresi, al dirigente Luca Toni e gli altri soggetti vittime dell'aggressione di Avellino''. ''Il nostro calcio - conclude - come la scritta che portiamo sulle maglie, deve essere improntato sul Rispetto: dello sport che amiamo, dell'avversario, delle regole, dei tifosi di qualsiasi fede. Fuori e dentro del campo''.
Solidarietà al presidente del Verona, Maurizio Setti, vittima di un'aggressione mentre si recava allo stadio, insieme con altri dirigenti della società veneta, per assistere a Avellino-Verona, e ferma condanna per un atto di teppismo che nulla ha a che vedere con lo sport e con la sportività e la lealtà dei tifosi irpini. In una nota, il presidente, Walter Taccone, e il presidente onorario, Michele Gubitosa, condannano con fermezza l'episodio avvenuto a poca distanza dallo stadio prima dell'inizio della partita, e ribadiscono a Setti, e agli altri dirigenti coinvolti, "la concreta e sincera solidarietà per la vile aggressione subita da parte di ignoti che con atti di teppismo rovinano una giornata di sport, ma non intaccano la sportività e la civiltà che contraddistinguono da sempre i tifosi dell'Avellino".
cronaca
Calcio violento: presidente del Verona aggredito da tifosi dell'Avellino
Toni: "Accerchiati, i vigili si sono voltati". Il colonnello: "Falso"
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