Casinò di Sanremo, Ugl all'attacco: "Tagli al personale ma consulenze d'oro"

Il casinò di Sanremo continua a tagliare sul personale, ma intanto paga consulenti d’oro e chiama i dirigenti da fuori. A lanciare l’allarme è la Ugl, che tra le sue sezioni ne ha una dedicata alle case da gioco. Quella dell’estremo Ponente ligure non fa eccezione: la crisi ha colpito duramente anche qui, ma l’azienda sembra intenzionata a contenere i costi solo alla voce forza lavoro.

“C’è un calo di presenze e incassi conclamato – spiega Roberto Spina, coordinatore nazionale Ugl case da gioco – a Sanremo in particolare gli incassi non vanno bene, come dimostrano i dati di fine gennaio”. Ma la risposta non piace ai sindacati: “Non si può pensare solo al profitto tagliando posti di lavoro, esternalizzando servizi e riducendo la forza lavoro attiva. Diciamo basta, i lavoratori sono stanchi di pagare”.

E così, mentre i livelli occupazionali restano in picchiata (in pochi anni il numero di dipendenti è sceso da 620 a 250 circa), il Casinò – riporta Ugl – paga emolumenti d’oro a consulenti esterni, contatta costosi studi legali milanesi e dirigenti con super stipendi fuori Sanremo. “Pare che qui non ci siano più le professionalità adatte per certi ruoli. Vuol dire forse che siamo tutti asini? L’azienda ha speso oltre un milione solo per le consulenze esterne”.

Altre ancora le preoccupazioni di Spina: “Manca un piano di rilancio certo – dice – gli investimenti sono in gran parte da definire, ad esempio nell’area marketing. Sarebbe ora che venissero coinvolti i sindacati per un progetto condiviso di rilancio”.