
Secondo gli investigatori, l'infermiere, per la gestione del traffico dei medicinali dopanti contava sulla collaborazione di alcuni sportivi e del proprietario di un'attività commerciale a Sarzana (La Spezia) specializzata nel settore ciclistico. L'arrestato, infermiere nel reparto di oncologia all'ospedale della Spezia, era in grado di soddisfare le richieste di farmaci dopanti che arrivavano da numerosi atleti.
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana