
Secondo l'analisi di Unioncamere Liguria i settori che stanno peggio sono quelli delle costruzioni (-239 unità), le attività manifatturiere (-115 unità) e i trasporti (-75 unità), che tutte e tre insieme rappresentano oltre il 70% del totale delle attività artigiane. I servizi di supporto alle imprese hanno invece registrato un incremento (+72) e le attività più dinamiche sono state quelle dedicate alla pulizia non specializzata degli edifici (+46) e alla cura e manutenzione del paesaggio (+52).
Nelle quattro province solo Imperia ha chiuso l'anno in parità (478 chiusure e altrettante aperture) mentre sia Genova che Savona e La Spezia hanno registrato un bilancio negativo rispettivamente per 198, 152 e 73 aziende. In particolare in provincia di Genova, dove si trova la metà delle aziende artigiane della Liguria, il numero delle iscrizioni ha toccato il minimo storico dal 2010, scendendo a quota 1.377 a fronte di 1.575 cancellazioni. A Savona il saldo è stato di -52. Alla Spezia (-73) la situazione è comunque migliorata rispetto al 2015 - quando le imprese perse erano state 129 - grazie ad una riduzione delle cancellazioni.
IL COMMENTO
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