
"Si segnala - ha sottolineato Daniele - un lieve incremento dei ricorsi in materia di appalti pubblici (a fronte dei 51 del 2015 ne sono stati depositati 66 nel 2016) a conferma dei segnali di ripresa del ciclo economico e nonostante l'abnorme ammontare del contributo unificato da corrispondere (sei mila euro). "Con la riforma scolastica, invece, abbiamo visto un aumento di ricorsi di professori in materia concorsuale".
Stazionari, invece, i procedimenti in materia urbanistica ed edilizia (passati da 270 a 272). In aumento i ricorsi presentati dai cittadini stranieri (da 58 a 95). "Anche se - ha spiegato il presidente - sono notevolmente inferiori rispetto alle regioni limitrofe, come Piemonte e Lombardia: ciò significa che in Liguria non si rilevano particolari difficoltà di integrazione".
In aumento il numero di controversie in materia di interdittive antimafia: "circostanza - ha detto Daniele - che non deve tuttavia suscitare allarme trattandosi di variazioni riferite a piccoli numeri e quindi scarsamente significative". I ricorsi che pesano maggiormente sul carico di lavoro del Tar sono quelli su edilizia e urbanistica (26%), le autorizzazioni e concessioni (11,5%), il pubblico impiego (8,5%), gli appalti (6,3%), i provvedimenti riguardanti gli stranieri (9,1%) e la sicurezza pubblica (5,7%).
"La Liguria si conferma isola felice per quanto riguarda la giustizia amministrativa, visto che il numero delle pendenze non supera quello dei depositi degli ultimi tre anni", sottolinea Daniele. In Liguria, a fine 2016, risultavano pendenti 3.223 ricorsi, mentre ne sono stati presentati 1.040 rispetto ai 1.148 dell'anno precedente, con una flessione del 12%. "Ottimi risultati - ribadisce Daniele - nonostante la carenza di organico - al Tar Liguria lavorano sette magistrati su un organico previsto di 10, ndr - Mediamente, infatti, i ricorsi sono decisi nel triennio rispettando il termine definito congruo anche a livello europeo".
IL COMMENTO
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