Di contro, però, in 3.762 hanno chiesto di non presentare alcuna lista. Al voto on line per le Comunarie, che in prima battuta aveva visto vincere Marika Cassimatis, poi sconfessata da Grillo, hanno partecipato 19.959 iscritti 'certificati' genovesi e non un'eccezione rispetto alla norma per le comunarie che prevede il limite per i soli residenti.
CHI E' PIRONDINI - Luca Pirondini, 36 anni, diplomato al Conservatorio "Paganini" di Genova nel 2004 è il candidato sindaco del M5s a Genova. E' considerato molto vicino alla consigliera regionale Alice salvatore, che Beppe Grippo considera la plenipotenziaria del MoVimento in Liguria. Pirondini ha suonato a lungo nell'orchestra Luigi Cherubini diretta da Riccardo Muti, anche in qualità di "Prima Viola". Gestisce un mandato di vendita per un'importante azienda italiana, ha collaborato con alcune testate giornalistiche e radiofoniche come cronista sportivo e come commentatore politico. Collabora con l' Orchestra sinfonica di Sanremo in qualità di Prima Viola.
Pirondini era stato battuto da Marika Cassimatis al primo ballottaggio online, ma Beppe Grillo, in qualità di garante del Movimento, le aveva negato l'uso del simbolo indicendo una nuova votazione. "Vi chiedo di fidarvi di me - ha scritto sul suo blog - Non possiamo permetterci di candidare persone su cui non siamo sicuri al 100%. Nel movimento non c'è più spazio per chi cerca solo poltrone".
LA REPLICA DI CASSIMATIS
"Ero già in campagna elettorale, il mio nome era già sul blog come candidata sindaco per Genova. Quanto avvenuto lascia molto perplessi. Io non chiamo Grillo, il riferimento è lo staff. È lo staff che controlla. Sono disponibile a un confronto, se avranno qualcosa da chiedere, ma sono loro che dovranno farmi vedere quali sono gli elementi contestati", continua.
È invece trincerata in silenzio stampa Alice Salvatore, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.
L'ANTEFATTO
Cassimatis aveva battuto Luca Pirondini nel ballottaggio online con 362 voti a 338, ma era stata accusata di aver vinto grazie al sostegno di persone vicine ai quattro consiglieri fuoriusciti dal gruppo consiliare dei Cinquestelle in Comune a Genova.
Scrive infatti Beppe Grillo: "Mi è stato segnalato, con tanto di documentazione, che molti, non tutti, dei 28 componenti di questa lista, incluso la candidata sindaco, hanno tenuto comportamenti contrari ai principi del Movimento 5 Stelle prima, durante e dopo le selezioni online del 14 marzo 2017". Chiaro il riferimento a 'Effetto Genova': "Si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti".
LE REAZIONI
"Ormai sono macerie. Una delusione per tutti. Il Movimento sta implodendo, ha iniziato a crollare quando Grillo a Palermo ha detto 'sono il capo politico', eliminando l'orizzontalità che lo caratterizzava". Così Francesco Battistini, Consigliere regionale in Liguria uscito dal gruppo e dal Movimento dopo essere stato segnalato ai probiviri per aver sostenuto l'addio al M5s di alcuni consiglieri comunali genovesi e aver criticato i metodi di selezione dei candidati per le comunali di Genova.
"E' difficile un commento su quanto è successo per Marika Cassimatis - ha detto Battistini - Ormai sono macerie: prima è stata cassata la volontà dell'assemblea genovese che voleva votare internamente il candidato sindaco, poi imposto il 'metodo Genova' con la lista bloccata. Ora che il risultato non si confà alla volontà dei vertici, si cancella. Insomma, chi ha perso la partita si è portato via il pallone".
"Il suo candidato perde le primarie a Genova e Grillo con un post sul suo blog (che però non è suo) annulla tutto. E poi parlano di democrazia". Così il presidente del Pd Matteo Orfini, su twitter, commenta la decisione di Beppe Grillo. Ad Orfini seguono molti esponenti dem critici e ironici con la decisione del leader pentastellato.
Tra questi il senatore del Pd Vito Vattuone, che è anche segretario regionale del partito in Liguria, "la democrazia interna al partito di Grillo già lascia molto a desiderare", "ma se ora il leader non rispetta neanche più il voto online togliendo il simbolo alla candidata sindaco di Genova, ci sono seri motivi di preoccupazione" delineandosi "un atteggiamento da tiranno".
"Questa è la democrazia in salsa Movimento 5 Stelle. Se il candidato non piace a Beppe Grillo, la votazione si annulla. E se gli attivisti non scelgono quello che piace a Grillo, l’alternativa è che il Movimento non parteciperà alle elezioni. E’ a questa scelta che oggi sono chiamati gli attivisti 5 Stelle. O così o pomì. Prendere o lasciare. E se non siete d’accordo “fidatevi di me”. Proprio perché non ci fidiamo, noi ci teniamo stretta la 'nostra' democrazia": è il commento di Alessandro Terrile, segretario genovese del Pd.
"Beppe Grillo ha un'idea di democrazia davvero particolare. Prima dice che il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle lo scelgono gli iscritti. Poi però prepara un "Metodo Genova" per il voto online che, di fatto, blinda il suo candidato di riferimento. Quando però la base si ribella e, democraticamente, sceglie Marika Cassimatis si prende un giorno per riflettere e poi, senza dare alcuna spiegazione, sconfessa la votazione". così Raffaella Paita capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Liguria.
Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti attraverso un post su facebook, porgendo alla Cassimatis un vero e proprio invito: "Cara Cassimatis, vieni con noi, le porte sono aperte. Qui si parla di temi non di persone. #democraziacercasi #EffettoParma".
"La scelta del M5S e di Beppe Grillo di invalidare le elezioni online, che avevano portato Marika Cassimatis a diventare la nuova candidata sindaco di Genova, dimostra il disagio e l'inadeguatezza che attraversa la politica ormai più impegnata a parlare solo a se stessa e a condividere gli stessi errori e orrori". Lo dichiara in una nota Luca Pastorino deputato di Possibile.
"Nemmeno il dittatore coreano Kim Jong-un avrebbe fatto questa cosa straordinaria che e successa a Genova, con Grillo che indice comunarie, le perde e quando le perde le dichiara nulle". Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni a Genova commentando la 'squalifica' patita dalla vincitrice delle Comunarie grilline Marica Cassimatis da parte di Beppe Grillo. "Potrei anche non dire nulla - ha detto Meloni - tanto fanno tutto da soli". A Genova "almeno siete in vantaggio rispetto a Roma - ha concluso Meloni - non abbiamo dovuto aspettare che vincessero per sapere che sono degli incapaci".
"Aspetto che Grillo mi chiami per spiegarmi questa decisione. Siamo choccati da questa improvvisa fermata di una procedura democratica che aveva concluso il suo iter", ha dichiarato poi Marika Cassimatis. "Sono in attesa di capire i fattori nuovi intervenuti per questa decisione. Aspetto che Grillo mi spieghi. Genova si è espressa in modo democratico".
"Sono una attivista già candidata alle elezioni europee e regionali e la presentazione della mia candidatura è avvenuta più di un mese fa. Se c'erano obiezioni potevano dirlo prima", ha aggiunto Cassimatis. "Grillo contesta la lista di chi mi ha votato, io non li conosco neppure tutti. In nome della trasparenza mi aspetto che mi si dica quali sono gli elementi che hanno portato a questa decisione", ha aggiunto Cassimatis.
"Mettere in dubbio una votazione democratica on line - attacca - punto cardine del MoVimento 5 stelle, è un fatto molto grave. Stiamo aspettando di capire il perché. Un episodio così non era mai accaduto. Genera insofferenza nella base. La trasparenza è un nostro cardine, così viene meno".
"Sono una attivista già candidata alle elezioni europee e regionali e la presentazione della mia candidatura è avvenuta più di un mese fa. Se c'erano obiezioni potevano dirlo prima", ha aggiunto Cassimatis. "Grillo contesta la lista di chi mi ha votato, io non li conosco neppure tutti. In nome della trasparenza mi aspetto che mi si dica quali sono gli elementi che hanno portato a questa decisione", ha aggiunto Cassimatis.
"Mettere in dubbio una votazione democratica on line - attacca - punto cardine del MoVimento 5 stelle, è un fatto molto grave. Stiamo aspettando di capire il perché. Un episodio così non era mai accaduto. Genera insofferenza nella base. La trasparenza è un nostro cardine, così viene meno".
"Ero già in campagna elettorale, il mio nome era già sul blog come candidata sindaco per Genova. Quanto avvenuto lascia molto perplessi. Io non chiamo Grillo, il riferimento è lo staff. È lo staff che controlla. Sono disponibile a un confronto, se avranno qualcosa da chiedere, ma sono loro che dovranno farmi vedere quali sono gli elementi contestati", continua.
È invece trincerata in silenzio stampa Alice Salvatore, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.
L'ANTEFATTO
Cassimatis aveva battuto Luca Pirondini nel ballottaggio online con 362 voti a 338, ma era stata accusata di aver vinto grazie al sostegno di persone vicine ai quattro consiglieri fuoriusciti dal gruppo consiliare dei Cinquestelle in Comune a Genova.
Scrive infatti Beppe Grillo: "Mi è stato segnalato, con tanto di documentazione, che molti, non tutti, dei 28 componenti di questa lista, incluso la candidata sindaco, hanno tenuto comportamenti contrari ai principi del Movimento 5 Stelle prima, durante e dopo le selezioni online del 14 marzo 2017". Chiaro il riferimento a 'Effetto Genova': "Si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti".
LE REAZIONI
"Ormai sono macerie. Una delusione per tutti. Il Movimento sta implodendo, ha iniziato a crollare quando Grillo a Palermo ha detto 'sono il capo politico', eliminando l'orizzontalità che lo caratterizzava". Così Francesco Battistini, Consigliere regionale in Liguria uscito dal gruppo e dal Movimento dopo essere stato segnalato ai probiviri per aver sostenuto l'addio al M5s di alcuni consiglieri comunali genovesi e aver criticato i metodi di selezione dei candidati per le comunali di Genova.
"E' difficile un commento su quanto è successo per Marika Cassimatis - ha detto Battistini - Ormai sono macerie: prima è stata cassata la volontà dell'assemblea genovese che voleva votare internamente il candidato sindaco, poi imposto il 'metodo Genova' con la lista bloccata. Ora che il risultato non si confà alla volontà dei vertici, si cancella. Insomma, chi ha perso la partita si è portato via il pallone".
"Il suo candidato perde le primarie a Genova e Grillo con un post sul suo blog (che però non è suo) annulla tutto. E poi parlano di democrazia". Così il presidente del Pd Matteo Orfini, su twitter, commenta la decisione di Beppe Grillo. Ad Orfini seguono molti esponenti dem critici e ironici con la decisione del leader pentastellato.
Tra questi il senatore del Pd Vito Vattuone, che è anche segretario regionale del partito in Liguria, "la democrazia interna al partito di Grillo già lascia molto a desiderare", "ma se ora il leader non rispetta neanche più il voto online togliendo il simbolo alla candidata sindaco di Genova, ci sono seri motivi di preoccupazione" delineandosi "un atteggiamento da tiranno".
"Questa è la democrazia in salsa Movimento 5 Stelle. Se il candidato non piace a Beppe Grillo, la votazione si annulla. E se gli attivisti non scelgono quello che piace a Grillo, l’alternativa è che il Movimento non parteciperà alle elezioni. E’ a questa scelta che oggi sono chiamati gli attivisti 5 Stelle. O così o pomì. Prendere o lasciare. E se non siete d’accordo “fidatevi di me”. Proprio perché non ci fidiamo, noi ci teniamo stretta la 'nostra' democrazia": è il commento di Alessandro Terrile, segretario genovese del Pd.
"Beppe Grillo ha un'idea di democrazia davvero particolare. Prima dice che il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle lo scelgono gli iscritti. Poi però prepara un "Metodo Genova" per il voto online che, di fatto, blinda il suo candidato di riferimento. Quando però la base si ribella e, democraticamente, sceglie Marika Cassimatis si prende un giorno per riflettere e poi, senza dare alcuna spiegazione, sconfessa la votazione". così Raffaella Paita capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Liguria.
Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti attraverso un post su facebook, porgendo alla Cassimatis un vero e proprio invito: "Cara Cassimatis, vieni con noi, le porte sono aperte. Qui si parla di temi non di persone. #democraziacercasi #EffettoParma".
"La scelta del M5S e di Beppe Grillo di invalidare le elezioni online, che avevano portato Marika Cassimatis a diventare la nuova candidata sindaco di Genova, dimostra il disagio e l'inadeguatezza che attraversa la politica ormai più impegnata a parlare solo a se stessa e a condividere gli stessi errori e orrori". Lo dichiara in una nota Luca Pastorino deputato di Possibile.
"Nemmeno il dittatore coreano Kim Jong-un avrebbe fatto questa cosa straordinaria che e successa a Genova, con Grillo che indice comunarie, le perde e quando le perde le dichiara nulle". Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni a Genova commentando la 'squalifica' patita dalla vincitrice delle Comunarie grilline Marica Cassimatis da parte di Beppe Grillo. "Potrei anche non dire nulla - ha detto Meloni - tanto fanno tutto da soli". A Genova "almeno siete in vantaggio rispetto a Roma - ha concluso Meloni - non abbiamo dovuto aspettare che vincessero per sapere che sono degli incapaci".
IL COMMENTO
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