cronaca

150 genovesi coinvolti dal coreografo e danzatore Virgilio Sieni
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 ll progetto di Virgilio Sieni 'L’Atlante del gesto', a cui hanno preso parte negli ultimi mesi oltre 150 cittadini genovesi, si conclude questo fine settimana con quattro diverse performance aperte al pubblico in luoghi simbolici della città il 24, 25 e 26 marzo 2017.


'L’Atlante del gesto' è un progetto che racchiude al suo interno esperienze diverse, reso possibile dalla sinergia tra il centro di ricerca Casa Paganini – InfoMus, dal dipartimento DIBRIS dell’Università di Genova, il Goethe Institut Genua, Palazzo Reale di Genova, il Teatro dell’Archivolto e Virgilio Sieni Centro di produzione sui linguaggi del corpo/Accademia sull'arte del gesto.

Il seme iniziale da cui è partita l'idea è stato il progetto europeo Horizon 2020 ICT DANCE, nell’ambito del quale Casa Paganini – InfoMus, in collaborazione con il compositore Andrea Cera, ha sviluppato nuove tecnologie che offrono la possibilità di analizzare le qualità del movimento e di tradurle in suono, evocando immagini e sensazioni tali da permettere quasi di “vedere” la danza a occhi chiusi. A questo primo percorso si è poi affiancato il lavoro di Virgilio Sieni, coreografo e danzatore di livello internazionale, che da anni lavora sul gesto come strumento per riconquistare il contatto con i propri simili e il proprio territorio, ideando performance site specific agite anche da non danzatori in diverse città italiane ed estere.

Per il lavoro condotto a Genova, Virgilio Sieni si è riallacciato nel titolo e nei contenuti all’Atlante delle immagini dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg, facendo sì che anche il gesto, come l’immagine, diventi veicolo della nostra tradizione culturale e della nostra memoria sociale. A 150 anni dalla nascita di Warburg, avvenuta nel 1866 – anno a cui fa riferimento il titolo 'Ballo 1866', scelto per l’insieme di azioni coreografiche che avranno luogo dal 24 al 26 marzo – il gesto diventa così il filo conduttore di un percorso che porta alla creazione di azioni coreografiche legate a episodi tratti dal racconto biblico – esodo, pietà, crocifissione, insegnamento – compiute da cittadini che creano insieme una “comunità del gesto”.

I 150 partecipanti al progetto genovese sono donne, uomini e bambini senza esperienza di danza, a cui sono stati affiancati alcuni danzatori con il ruolo di assistenti. Divisi in gruppi hanno seguito Virgilio Sieni attraverso sessioni laboratoriali settimanali iniziate a gennaio 2017, basate sulla vicinanza tattile all’altro, sul vedere e l’ascoltare, in cui il gesto è il mezzo per “riavvicinare e ricomporre una comunità che nel corso del tempo ha perso il senso della relazione”.