
L'operazione ha consentito di sgominare un gruppo che, in poco più di sei mesi, era riuscito ad importare dal Perù 25 chili di cocaina sequestrata negli scali aeroportuali, alla stazione ferroviaria di Milano, mentre in un caso - grazie alla collaborazione con la Direzione antidroga della Polizia nazionale del Perù - il sequestro è stato effettuato direttamente in Perù, prima che il corriere si imbarcasse sul volo per l'Europa.
I metodi utilizzati per importare lo stupefacente e sfuggire ai controlli erano i più disparati - spiegano le Fiamme Gialle - dall'occultamento nei classici doppifondi delle valige, ai tessuti degli abiti impregnati di cocaina liquida; dalle confezioni di prodotti alimentari alle immagini sacre composte con stupefacente modellato.
Una volta giunta in Italia la cocaina veniva portata in un appartamento dell'hinterland milanese nel quale era stato ricavato un laboratorio artigianale, ma con tutti gli strumenti necessari per riportare lo stupefacente al suo stato naturale per essere spacciato sulle piazze lombarde, tra le quali Milano, Pavia e Cremona. Sono stati sequestrati anche alcuni immobili acquistati con il denaro riciclato, per un valore di oltre 300 mila euro.
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza