
Il delitto sarebbe maturato per un debito di droga, secondo gli investigatori della squadra mobile. Quel giorno i due Morso arrivarono all'appartamento dove stavano i tre armati di pistola. Di Maria, N'Diaye e Beron a loro volta aspettavano i due e cercarono di aggredirli. Ne era nata una rissa e Di Maria era stato ucciso. Padre e figlio scapparono ma dopo 24 ore il più giovane si costituì e confessò di avere sparato. Il padre si era presentato dai carabinieri due settimane dopo il delitto.
L'autopsia aveva chiarito però che Di Maria era stato colpito con un coltello, arma mai ritrovata dagli inquirenti. I Morso avevano detto di aver avuto solo due pistole e che i coltelli li avevano gli altri contendenti. Sotto le unghie della vittima venne trovato il Dna di N'Diaye: secondo il legale di Morso, l'avvocato Riccardo Lamonaca potrebbe essere stato lui l'assassino. Tesi difensiva che non ha convinto il pm.
IL COMMENTO
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