
In pratica, così sembra, al Genoa verrebbero assorbiti i debiti con Banca Carige e con altri soggetti e a questo punto ad Enrico Preziosi, proprietario e presidente del club rossoblù, rimarrebbe una consulenza tecnica fino al termine della transizione. Forse Preziosi si aspettava un coinvolgimento diretto anche se nessuno gli nega il fatto che le sue conoscenze tecniche sono davvero importanti e lo sta dimostrando pure in questo mercato che sta conducendo con spirito ammirevole.
Insomma, mettiamoci pure esternazioni di questo o quell’altro, i rapporti tra chi vuole comprare e chi vuole vendere di fatto sono tesi. Basterà il week-end per trovare rinnovato slancio alla trattativa data per conclusa due settimane fa? Preziosi e i suoi legali non sono tanto convinti del progetto presentato da Gallazzi. E per la verità i tifosi non vedono dietro la parola “fondi” il denaro sufficiente a rilanciare il Grifone. Ve bene pagare o accollarsi i debiti, ma gli investimenti dove sono?
È chiaro che rapportarsi ad acquirenti che non sventolano per ora un “patron” in carne e ossa lascia interdetta una tifoseria che ha sognato con i nomi che sono circolati in queste settimane frenetiche da Rocca a Piersilvio Berlusconi poi smentiti. I canali di erogazione finanziario non bucano, si direbbe in termine televisivo.
Così Preziosi sta alla finestra sapendo che però una decisione la deve trovare, come è successo con le sue aziende con l’ingresso dei capitali di Bonomi di Artsana che gli hanno permesso di liquidare il socio cinese per circa 100 milioni o giù di lì. D’altra parte Gallazzi ha tirato una linea di confine, il 31 luglio. E poi? Preziosi l’inaffondabile, visto che come in campionato non retrocede mai, cerca di tornare col pallino in mano in un match difficile per tutti, non chiaro ai più.
IL COMMENTO
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