salute e medicina

Parla il commissario dell'Agenzia ligure sanitaria
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"Abbiamo fatto uno sforzo enorme per garantire a tutti i bimbi sotto i sei anni di poter iniziare l'asilo regolarmente il 10 settembre, senza ritardi dovuti alla burocrazia. Queste sono state le linee guida della Regione". Il commissario dell'agenzia ligure sanitaria, Walter Locatelli, in maniche di camicia nel suo ufficio di piazza della Vittoria a Genova, spiega come si sta operando per non rendere la vita difficile anche ai genitori che non hanno adempiuto alle vaccinazioni obbligatorie per i propri figli.

"Sono in partenza 55mila lettere per tutti i bimbi da zero a sei anni della regione. Saranno di due tipi: se i piccoli sono in regola (e lo è il 90%), i genitori riceveranno un foglio che lo attesta e che potranno consegnare all'asilo nido o scuola per l'infanzia. Se non sono in regola coi vaccini obbligatori, arriverà un invito della Asl competente a presentarsi ad un appuntamento pre-fissato. Con questo foglio potranno iscrivere comunque i figli a scuola".

E se non si presentassero poi all'appuntamento? "Vedremo come comportarci" chiude il commissario che la prossima settimana riunirà i colleghi per decidere come muoversi con la restante fetta di bambini, quelli tra sei a sedici anni.

Il dottor Roberto Carloni, responsabile struttura prevenzione Azienda ligure sanitaria, ha ricordato quali siano i vaccini obbligatori e la loro importanza:

"I vaccini obbligatori sono Difterite, Tetano, Polio, Epatite b ai cui sono state aggiunte Emofilus, Morbillo, Parotite e Rosolia"  Carloni ha poi continuato: " ivaccini sono le uniche forme di prevenzione e di cura di talune patologie per cui non vi sarebbe altro perché sono sostenute da virus e quindi non avremmo altra arma se non che quella del vaccino"

Carloni ha poi preso una posizione molto netta riguardo i medici contrari ai vaccini 

"Un medico che dice che i vaccini fanno male deve essere radiato dall’ ordine" ha poi classificando la teoria del 'legame vaccini-autismo' come oramai solo una leggenda metropolitanta:

"Da un punto di vista scientifico chi ha scritto quelle cose è stato radiato dall’ ordine dei medici e i coautori hanno smentito quello che è stato scritto. Per noi tecnici è qualcosa che non esiste più viene fuori continuamente questa storia ma è veramente una leggenda metropolitana"

Carloni ha poi concluso ricordando i dati di incidenza del morbillo da non sottovalutare malattie ritenute 'comuni' come il Morbillo:
 
"I dati del morbillo in Italia 4500 casi di questa epidemia, il trenta per cento ricoverato, tre decessi per encefalite quindi un decesso ogni mille casi ed un soggetto su cinque ha avuto un accesso al pronto soccorso questi sono i dati del morbillo non è una malattia comune".