
La Prefettura (che ci ha dato udienza solo telefonica previa domande scritte, a voce dell’addetto comunicazione), ha confermato che il Comune ha già fatto sapere di non avere intenzione di rinnovare il contratto.
Dunque basta immigrati, nella struttura razionalista, realizzata da Labò tra il ’35 e il ’38, da ristorante a uffici, fino a pompa di benzina, oggi ridotta a non adeguata struttura per accoglienza: lo si capisce anche dai panni malamente stesi, perché è impossibile fare diversamente, alle malandate finestre, alcune addirittura rotte e messe insieme col nastro adesivo, con vecchie lenzuola usate come tende.
Ebbene tutto questo è destinato a finire: ma non è detto che la strada sia brevissima. La Prefettura ha chiesto al Comune di non far sloggiare immediatamente i migranti ma di lasciare tempo alla cooperativa sociale Agorà, che gestisce il centro, di trovare una collocazione definitiva. Certo è che l’assessore Garassino aveva già dichiarato, a Primocanale, che la palazzina sarebbe sede ideale per la polizia municipale della Foce. Posizione strategica per dominare il traffico della zona.
IL COMMENTO
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