
Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Maria Teresa Rubini che ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Massimo Terrile. Secondo il gip sarebbe impossibile raggiungere la prova che vi furono pressioni o ricatti nei confronti della funzionaria.
L'inchiesta era partita lo scorso anno dopo la denuncia di Serini secondo la quale Bruzzone l'avrebbe ricattata tramite la sua segretaria facendole sapere che le avrebbe rinnovato l'incarico di capo di gabinetto dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale solo se avesse alleggerito, tramite il marito, la sua posizione nell'inchiesta sulle cosiddette spese pazze in Regione, indagine in cui Bruzzone è a processo per peculato e falso.
Secondo quanto raccontato dalla Serini, assistita dall'avvocato Chiara Antola, Bruzzone le avrebbe chiesto di fare pressioni sul pm che coordinava l'inchiesta e in cambio avrebbe avuto il rinnovo per altri cinque anni. Il presidente del consiglio regionale, difeso dall'avvocato Giuseppe Sciacchitano, ha sempre sostenuto di non avere ricattato la funzionaria ma di avere semplicemente chiesto delucidazioni giuridiche e che la nomina, essendo di carattere fiduciario era venuta meno per il cambio di maggioranza. Il pm Massimo Terrile aveva però chiesto l'archiviazione lo scorso settembre perché non sarebbero emerse prove a carico di Bruzzone.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso