Tre trapianti di rene a Genova all'insegna di un fatto eccezionale: due degli organi prelevati, che erano fusi ‘a ferro di cavallo’, sono stati prima divisi e poi trapiantati. Gli interventi sono stati eseguiti al Policlinico San Martino di Genova ed effettuati dall’equipe coordinata dalla dottoressa Iris Fontana dirigente della chirurgia dei trapianti di rene.
“Quando ci si trova di fronte a queste malformazioni – spiega la dottoressa Fontana - tutto è più complesso: bisogna separare i due reni, uniti dalla nascita insieme nell'organismo della persona da cui sono stati prelevati e spesso ci sono malformazioni, tutto però è andato bene”.
I tre reni sono stati trapiantati in due uomini e una donna, due genovesi e uno spezzino, già dimessi nei giorni scorsi, di età compresa tra i 56 e i 37 anni.
Il rene a ferro di cavallo è un difetto anatomico congenito che ricorre nello 0,25% della popolazione ed è caratterizzato generalmente dalla fusione dei poli inferiori dei due reni attraverso un istmo e a cui solitamente si associano anomalie urogenitali e dei vasi renali (multipli distretti pelvici e vascolari) rendendo estremamente difficile il prelievo, la preparazione e il trapianto degli organi stessi.
Nel primo caso è stato trapiantato con un successo un rene destro previa resezione di rene sinistro residuo dismorfico fuso con il primo in sede polare inferiore. Nel secondo caso sono stati prelevati e separati “a caldo” (kideny split, per ridurre le perdite di sangue in sede di trapianto) due reni a ferro di cavallo che poi sono stati trapiantati con successo su due riceventi.
Secondo i dati preliminari nazionali del Sistema Informatico Trapianti, dei primi 6 mesi dell’anno, in proiezione al 31 dicembre 2017 le donazioni passerebbero dai 2.478 del 2016 ai 2.734 di quest’anno, con una crescita del 10,3%, la più alta mai registrata negli ultimi 15 anni. A questa corrisponderebbe un aumento delle donazioni per milione di persone da 40,8 nel 2016 a 45,1 del 2017, con conseguente calo delle opposizioni, che nel 2016 erano 32,8% mentre quest’anno sarebbero al 27,7%. Effetto dell’aumento delle donazioni è ovviamente il conseguente incremento del numero di trapianti, che, in proiezione, passano dai 3.411 del 2016 ai 3.089 del 2017, con un aumento dell’11,7%. Nello specifico i trapianti di rene passano da 1.796 a 2.039 con una crescita del 13,5%.
Specchio di un anno eccezionale per l’Italia per numero di donazioni d’organo e per numero di trapianti, la Liguria, con il suo Centro Regionale unico al Policlinico San Martino, conta ad oggi 79 trapianti di rene. Da gennaio ad oggi sono stati eseguiti 79 trapianti da donatore cadavere (di cui 12 pediatrici) comprensivi di trapianti singoli e doppi portando così il Centro al primo posto per numero di trapianti per milione di persone in Italia e tra i primi posti in termini di numero assoluto, con una proiezione di oltre 100 trapianti a fine anno.
salute e medicina
Reni fusi ‘a ferro di cavallo’: due trapianti a Genova
Donazione organi in aumento
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