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Dal 2022 si cambia sistema, anche in Italia
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È bene informare gli utenti televisivi, i cittadini di che cosa sta cambiando nel sistema televisivo italiano, perché questo coinvolge davvero tutti e penso non sia per nulla chiaro quello che ci aspetta.

Le frequenze utilizzate ad oggi per la trasmissione di programmi televisivi, per decisione omogenea europea, devono diminuire ed essere dedicate alla banda larga per consentire maggiori servizi a telefonini, tablet ma anche proprio ai prossimi televisori interattivi.

Tutti ricorderanno il passaggio dal sistema analogico al digitale terrestre che fu particolarmente complesso: si dovettero cambiare televisori comprando modelli nuovi con decoder integrato o acquistare decoder esterni da collegare al vecchio televisore in grado di ricevere solo programmi analogici. Poi arrivarono i giorni del passaggio dal sistema analogico al digitale e i problemi furono molti con difficoltà di ricezione e di risintonizzazione. Ora che il sistema funziona... si cambia di nuovo!

Questo avviene perche con la diminuzione delle frequenze utilizzabili per la televisione, il sistema di trasmissione attuale, il DVBT1 (digitale terrestre prima generazione), diminuirebbe enormemente il numero di canali televisivi ricevibili e pertanto si sta preparando un nuovo cambio di sistema che obbligherà tutti gli utenti a cambiare tv o mettere un nuovo decorder DVBT2 (digitale seconda generazione).

Tempi di attuazione? Entro il 2022, la deroga per la precisione l'ha richiesta solo l'Italia. In altri Paesi come la Francia già dal prossimo anno avvengono assegnazioni di frequenze alla banda larga senza che venga toccato il sistema tv, ma è noto che gli altri Paesi non hanno un utilizzo cosi folle del sistema televisivo come avviene invece in Italia.

Cosa deve fare l'utente televisivo? Ad oggi nulla
, ma se pensa di acquistare un televisore è bene accertarsi che questo abbia incorporato già il ricevitore del DVBT2.

Quando poi ci avvicineremo al 2022 è probabile, ma non ancora deciso, che verrà effettuato il cambio del sistema in diversi periodi a seconda delle regioni, per arrivare al termine dell'anno con il sistema completato e non incorrere in sanzioni dall'Europa.

E negli anni a venire ci saranno ulteriori cambiamenti per eliminare totalmente l'utilizzo delle frequenze per la trasmissione televisiva così come la concepiamo oggi. La televisione come oggetto sarà sempre più bella e con ulteriore miglioramento della qualità. Sarà sempre più interattiva, ma cambierà molto il modo di vivere il rapporto con la tv che diventerà di fatto più simile al rapporto che abbiamo con il telefonino o il computer.

D'altronde saremo nel 2030 e praticamente tutti gli utenti saranno ormai "nativi digitali" e avranno buone capacita' di interagire con il nuovo "oggetto televisivo".

In merito al controllo del mondo e dei singoli individui che questo nuovo sistema comporterà da parte dei colossi globali ho una sincera preoccupazione. Non ritengo che ci sarà alcun organo nazionale o internazionale in grado di vietare e controllare i grandi accorpamenti, le acquisizioni, le posizioni dominanti di mercato, se i Governi non reagiscono immediatamente e accelerano le normative per porre un freno alle concentrazioni.

In questo processo ovviamente ormai non conta più un piccolo Paese, ma solo l'Europa puo' cercare di mettere un freno e difendere almeno l'identità e la libertà del nostro continente.