
Lo studio fa parte del "Progetto CNH Iveco Industrial Check-Stop", un'azione internazionale per la sicurezza stradale, sostenuta dall'Autorità UE per la sicurezza stradale e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
La letteratura scientifica da anni ha documentato l’esistenza di una correlazione tra insonnia e rischio di incidenti stradali. Ma nessuna ricerca, fino ad oggi, aveva realizzato un sondaggio così ampio su una singola categoria lavorativa (949 autotrasportatori hanno completato l’esame clinico e i questionari) arrivando a conclusioni scientifiche sorprendenti e inattese: l'insonnia tanto lamentata dagli italiani, e non solo, rappresenta un fattore di rischio che raddoppia la probabilità di incidenti e infortuni, nonchè di ammalarsi di patologie croniche metaboliche e cardiovascolari.
“Un primo dato sorprendente”, chiarisce Garbarino - “è rappresentato dal fatto che nel 27,5% dei partecipanti è stata posta diagnosi di insonnia e la maggiore parte di questi presenta una maggiore prevalenza di malattie cardiovascolari, diabete, depressione e disturbi respiratori. Inoltre gli autotrasportatori con insonnia risultano avere un rischio quasi doppio di incidenti stradali e un rischio aumentato tre volte più elevato di quasi incidenti (NMA: Near Miss Accident) rispetto ad altri conducenti che non presentano la concomitante presenza di altre malattie e/o disturbi del sonno. Per questo l'insonnia è alla base non solo di un maggiore rischio di incidenti ma predispone anche all'insorgenza delle principali malattie croniche del nostro tempo".
“L'insonnia” aggiunge infine Magnavita -“dovrebbe essere considerata un fattore di rischio per gli incidenti indipendentemente dalla durata del sonno e dalla presenza contemporanea di OSA e di altre malattie. La formazione e l'istruzione dei dipendenti e la responsabilità dei dipendenti per l'opportunità di dormire in modo adeguato e l'assistenza medica per i disturbi del sonno sono una parte essenziale di questi programmi di prevenzione ".
IL COMMENTO
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