cronaca

Sindacati: "Serve il commissario". Toti: "Ancora peggio"
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Commissariare il nodo ferroviario di Genova. È quello che chiedono i sindacati confederali dopo l'ennesimo ricorso al Tar che fa temere un nuovo stop all'opera già in ritardo di oltre cinque anni. L'ultimo bando di Rfi, 80 milioni di euro per la realizzazione delle gallerie principali, non è stato ancora aggiudicato perché un'azienda di Benevento esclusa dalla gara ha interpellato i giudici amministrativi. Il 22 novembre il tribunale si esprimerà sull'ipotesi di una sospensiva, mentre l'inizio dei lavori è sempre previsto per il 2018.

In mattinata Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio di protesta davanti al consiglio regionale e hanno incontrato i capigruppo. Ma l'ordine del giorno con cui si chiedeva alla Giunta di attivarsi col Governo per chiedere misure straordinarie è stato bloccato dalla maggioranza. Nei prossimi giorni i sindacati andranno in Prefettura a chiedere un incontro urgente. In ballo ci sono i 75 posti di lavoro degli ex dipendenti del consorzio Fergen, in attesa di essere riassunti dalla nuova azienda appaltatrice in forza della clausola sociale.

"L'opera doveva essere completata l'anno scorso, invece è ferma al 40%. E i lavoratori sono tutti a casa. Le istituzioni devono farsi carico di questa incompiuta, sia per i costi raddoppiati sia per i tempi clamorosamente dilatati", accusa Fabio Marante, segretario genovese di Fillea Cgil. "Addirittura al momento c'è un disagio superiore rispetto a quando l'opera è partita. Il danno è duplice: per i lavoratori e per la cittadinanza. Qualcuno faccia sedere Rfi a un tavolo e si giunga presto a una soluzione", aggiunge Mirko Trapasso della Feneal Uil Genova. Andrea Tafaria di Filca Cisl chiede "che venga convocata subito Rfi in modo da definire la situazione".

"La preoccupazione dei lavoratori è legittima e quella è un'opera strategica, più che strategica per la città di Genova - ha risposto il governatore Toti - Temo però che il commissariamento rallenterebbe ulteriormente i lavori. Con Rfi abbiamo fatto più volte un piano che prevede l'assegnazione dei lavori alla nuova ditta appaltatrice entro il mese di gennaio ove la sentenza del Tar lo consenta. Ci auguriamo tutti di sì. Credo che si debba vigilare con grande attenzione e attendere la sentenza e procedere il più rapidamente possibile con l'affidamento. Riteniamo che entro gennaio quel cantiere possa essere di nuovo in movimento".

Secondo Rfi, infatti, i primi lavori riprenderanno già all'inizio del 2018, mentre i cantieri delle gallerie saranno pronti a marzo. A meno che il Tar non decida di imporre uno stop all'opera, ipotesi che al momento sembra più lontana. Un bando secondario da 9 milioni verrà assegnato in seguito, mentre per ora è stato stralciato dal progetto lo 'scavalco' di Sampierdarena, un'opera che Rfi non considera più necessaria grazie all'applicazione di nuove tecnologie di controllo del traffico che permetteranno al nodo di funzionare a regime entro il 2021. A breve sarà pronto anche il piano di riutilizzo delle terre, che dev'essere approvato dalla Regione. 

Una 'tirata d'orecchie' è arrivata anche da Confindustria.
"Se le Ferrovie non completeranno le le opere accessorie al Terzo Valico previste a Genova, non avranno fatto un bel niente per collegare meglio la città - dice il presidente genovese Giovanni Mondini - L'alta velocità ferroviaria Genova-Milano non è più un sogno, sta per diventare realtà, la gestione commissariale ci aiuterà a realizzare il Terzo Valico entro il 2022. È un peccato che il nostro Paese non sia stato in grado di gestire delle infrastrutture così rilevanti se non interviene una gestione commissariale".