salute e medicina

La domanda di Dica 33
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Soffro da alcune settimane di un fastidioso disturno diagnosticato come una cistite. Posso avere qualche informazione in piu?

La cistite rappresenta un evento flogistico della vescica che può essere più frequentemente infettiva (batterica, virale o fungina) ma talvolta anche abatterica o ancora, più raramente, interstiziale. Colpisce più facilmente le donne.
La diagnosi di una forma acuta si basa sull’esame clinico e sui disturbi che la paziente accusa e che sono principalmente bruciori minzionali, tenesmo (sensazione di vescica pesante, bisogno costante e fastidioso di urinare anche subito dopo la minzione), aumento della frequenza e dell’urgenza minzionale. Talvolta la cistite si può presentare anche in forma emorragica.
Si parla di cistite ricorrente quando gli episodi si ripetono da tre a sei volte nell’arco dell’anno.

L’urinocoltura con eventuale antibiogramma è l’esame principale che viene eseguito per individuare il batterio responsabile e selezionare gli antibiotici più efficaci per combatterla.
Il percorso più comune delle forme ricorrenti è legato ad una sequenza che passa dal primo episodio di cistite e alla relativa terapia antibiotica al verificarsi della recidiva e all’utilizzo di ulteriore terapia antibiotica che genera di conseguenza un indebolimento immunitario, la distruzione della flora intestinale e vaginale saprofitica che a sua volta facilita l’insorgenza di infezioni vaginali e in particolare la candidosi. Normalmente il primo episodio di cistite viene trattato con antibiotici (i più utilizzati sono i chinolonici e la fosfomicina).

Nelle forme ricorrenti però la tendenza attuale è quella di perseguire una strategia di prevenzione attraverso l’uso di integratori a base di D-Mannosio, uno zucchero semplice che una volta assorbito dall’intestino si concentra nella vescica dove esercita un’azione di inibizione dell’adesione dei batteri alle pareti dell’organo. Una volta liberi nel lume vescicale i batteri vengono espulsi con l’urina.

Oltre al D-Mannosio altri accorgimenti utili a diminuire il disagio sono la regolarizzazione della funzione intestinale, il ripristino della flora batterica vaginale (ovuli di lactobacillo), e di quella intestinale (fermenti lattici), l’utilizzo di un lubrificante vaginale nei rapporti e più in generale il miglioramento del trofismo vaginale (in menopausa), il rilassamento della muscolatura pelvica contratta e l’attenta separazione dell’igiene vaginale da quella anale.

Altre sostanze naturali in forma di integratori presenti in commercio sono il mirtillo rosso e l’uva ursina.

Altrettanto importante è mantenere un elevato apporto idrico (un paio di litri d’acqua non gassata al giorno), ed evitare nella dieta quei cibi che possono incrementare il problema (in generale gli alimenti ricchi di zuccheri, alcolici, superalcolici, caffè, cioccolato, spezie piccanti). Indicato invece il consumo di cereali, fibre, frutta e verdure.

Ovviamente è sempre opportuno a fronte di una certa recidività del problema consultare uno Specialista che valuterà se ottemperare ad alcuni approfondimenti quali un’ecografia delle vie urinarie con valutazione di un eventuale residuo post-minzionale, l’esclusione della presenza di un prolasso genitale e l’esecuzione di una cistoscopia, ossia un esame endoscopico che consente una visione diretta delle condizioni della mucosa vescicale (procedura che ad oggi, grazie all’utilizzo degli strumenti flessibili a fibre ottiche, riveste un’invasività minima).

*Dottor Alberto Sanna - Urologo

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