Per la prima volta il crocifisso entrerà nell'aula del Consiglio comunale di Genova. Lo ha deciso nel pomeriggio a Palazzo Tursi l'assemblea approvando una mozione presentata da Lega Nord, prima firmataria, FdI, Vince Genova e Direzione Italia. Sono stati 24 i voti a favore (centrodestra) e 15 i presenti non votanti (Pd, M5S, Lista Crivello e Chiamami Genova, su 39 presenti.
Il voto è stato festeggiato in aula dai consiglieri comunali del Carroccio che hanno brandito il crocifisso. L'iniziativa del Consiglio comunale di Genova fa seguito ad quella analoga assunta dal Consiglio regionale della Liguria mesi fa.
La mozione impegna il sindaco Marco Bucci e la sua giunta "a far apporre un crocifisso in aula consiliare così come nei locali comunali a uso pubblico". Sarà "inviata a tutti gli istituti scolastici genovesi affinché ne venga data lettura e ciascun istituto possa avviare una riflessione per valutare la possibilità di apporre un esemplare di crocifisso".
Negli ultimi cinquant'anni la società europea occidentale, in concomitanza con il dilagare di un sempre più forte relativismo valoriale, è stata caratterizzata dall'emergenza di una forma radicale di laicismo, secondo cui qualsiasi simbolo religioso risulta incompatibile con la dimensione pubblica statale - ha detto la capogruppo della Lega Nord Lorella Fontana - Il laicismo radicale, trasformatosi in una forma ideologica, ha contribuito a dare esiti tutt'altro che positivi come l'abolizione dei festeggiamenti in occasione delle feste tradizionalmente cristiane, come il Natale e la Pasqua, in molte scuole''.
''Una mozione approssimativa - l'ha definita il consigliere Mario Baroni (Forza Italia) - Il crocifisso non ha creato 'categorie filosofiche o artistiche' come sostiene il documento, ha generato il cristianesimo. Non è vero che il Natale e la Pasqua sono state abolite, io le festeggio. Voto a favore pur non essendo d'accordo con chi brandisce il crocifisso facendo una crociata, Cristo ha predicato l'accoglienza e l'amore, non mi sembra che la Lega Nord lo segua''. La sua dichiarazione ha scatenato un battibecco con alcuni consiglieri della Lega Nord".
"L'articolo 7 della nostra Costituzione sancisce l'indipendenza tra Stato e Chiesa - ha osservato la consigliera Maria Tini (M5S) in rappresentanza di Pd, Lista Crivello e Chiamami Genova - il principio di laicità, siamo pagati per risolvere i problemi sulle spalle dei cittadini, non vorremmo che la mozione sia una proposta elettorale della giunta per nascondere la sua inconcludenza''. Il capogruppo di Chiamami Genova Paolo Putti ha proposto provocatoriamente di ''introdurre un'ancora in Consiglio comunale visto che anche l'ancora fa parte della nostra tradizione''.
"Riteniamo decisamente strumentale ed estranea alle competenze dell'amministrazione e del Consiglio comunale la mozione presentata dal centrodestra sull'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche e in aula consiliare. Ancora una volta la maggioranza concentra l'attenzione su questioni che hanno l'obiettivo di non affrontare i veri problemi". Lo afferma il gruppo del Pd in consiglio comunale a Genova sostenendo che la mozione sul crocifisso sia "estranea alle competenze del Consiglio, considerato che la questione della presenza del crocifisso nelle scuole è regolamentata da normative nazionali". "Per questi motivi abbiamo scelto di non votare il documento", spiega una nota.
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Il crocifisso entra a Palazzo Tursi: passa la mozione della Lega Nord
Scontro Forza Italia-Carroccio: "No al laicismo"
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