
Dai file salvati nel computer gli inquirenti sono riusciti a risalire alle diverse aziende che Del Zotto ha per aquistare l'elemento chimico che, in certe dosi e circostanze, risulta letale per l'uomo. Tra queste anche una genovese. I flaconi usati per avvelanare i familiari però proverrebbero però da un'altra azienda italiana.
Il ragazzo usava come password del computer sequestrato nel corso dell'indagine la parola: "gloriosoDIO". Questo quando reso pubblico nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere con cui il gip di Monza Federica Centonze ha accolto la richiesta del procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti di arresto del giovane.
Il laptop è quello in cui è stato trovato il file relativo all'ordine di acquisto del solfato di tallio, in sei flaconi, "per un importo di 248,88 euro". Il file, riporta il provvedimento, "all'interno di una cartella di sincronizzazione impostata di default dal servizio di archiviazione dati in remoto".
Del Zotto, nel corso dell'interrogatorio, avrebbe poi confessato l'omicidio.
IL COMMENTO
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