![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20171220110059-multedo_cittadini.jpg)
"Chiediamo che venga rispettato il lascito della contessa Govone, che ha donato quell'edificio per l'istruzione pre-scolare dei bambini - spiega Goffredo Ferelli, uno dei portavoce - vogliamo insomma che venga ripristinata la funzionalità iniziale e ribadire la correttezza del documento che abbiamo trovato". A sostenere l'istanza dei cittadini è Alberto Campanella, avvocato e consigliere comunale di Fratelli d'Italia, forte delle mille firme raccolte nel quartiere.
In aula stamattina anche don Giacomo Martino, responsabile dell'ufficio Migrantes della curia genovese che gestisce la struttura attraverso un bando della Prefettura. Il sacerdote è stato bersaglio di insulti e minacce negli scorsi mesi. "Sono qui ma non posso dire nulla", riferisce all'ingresso del tribunale. La chiesa genovese è sempre accusata di voler fare business con l'accoglienza. "Questa struttura è stata chiusa un anno per motivazioni che non capivamo e ora invece sono molto chiare", attacca Ferelli, un altro portavoce dei cittadini.
A Multedo, però, la tensione si è abbassata. E sull'accoglienza arriva il disgelo. Negli ultimi giorni sono arrivati altri cinque migranti portando a 15 il numero totale di ospiti nell'ex asilo. "La convivenza? Finora non abbiamo avuto problemi - spiega Gian Piero Cellerino, un altro portavoce - Molte volte vediamo la struttura chiusa, siamo certi della compostezza dei migranti e non c'è stato alcun episodio spiacevole". Insomma, le paure iniziali sono state smentite. Addirittura Simona Granara, attivista della libera associazione "Io sto con Multedo", apre ad altre soluzioni interne al quartiere: "Abbiamo chiesto che possano essere spostati magari anche a Multedo, ma non all'asilo".
L'ultimo 'mugugno' è nei confronti del Governo. "Abbiamo scritto ai ministri Minniti, Pinotti e Orlando del rischio di attentati da etnie provenienti da Paesi a rischio - dice Cellerino - mi sembra logico che un cittadino abbia risposte entro un tempo ragionevole. Siccome non è avvenuto, lo chiediamo pubblicamente adesso".
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale