Quello di ieri sera alla Fg Riciclaggi è solo l'ultimo episodio di una serie di roghi che hanno interessato gli impianti di stoccaggio di rifiuti speciali o riciclabili in Liguria negli ultimi due anni. Lo stesso sito di Cairo Montenotte era stato interessato dalle fiamme già nel 2015: in quel caso ad andare a fuoco erano stati alcuni container di rifiuti ingombranti all'esterno del capannone. Complessivamente i casi sono nove, hanno interessato sette aziende. In alcune di queste sono avvenuti incendi anche nel 2014 e 2015.
Episodi in tutte le province liguri ecco i casi avvenuti nel 2016.
Il 4 luglio va a fuoco una discarica di rifiuti speciali a Lagoscuro, nel Comune di Sarzana (La Spezia). Il 15 aprile fiamme alla Fideco di Pontedecimo a Genova, dove vengono stoccati rifiuti speciali. 18 aprile - un rogo interessa l'azienda di stoccaggio e recupero rifiuti Comet recycling a Stella (Savona). I casi del 2017. Il 19 febbraio - brucia la Saar a Cenesi, nel Comune di Cisano sul Neva (Savona), specializzato nello stoccaggio di rifiuti. La stessa azienda è interessata dalle fiamme anche l'8 luglio. Ed era andata a fuoco pure nel 2014. Il 16 aprile - a Follo (La Spezia) brucia la Ferdeghini, l'azienda di stoccaggio rifiuti è interessata dalle fiamme anche il 15 novembre ed era andata a fuoco anche nel luglio 2015. Il 21 agosto - le fiamme interessano la Verde Liguria riciclaggi in località Canepari, nel comune di Toirano (Savona). Il 25 ottobre - rogo nella azienda Recup-Ferr che stocca rifiuti differenziati a Valle Armea di Sanremo (Imperia).
Lo smaltimento illegale dei rifiuti è diventata una delle principali attività delle agromafie, che nel 2017 hanno sviluppato un business criminale di 21,8 miliardi, con una crescita del 30% rispetto all'anno precedente. E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento al moltiplicarsi dei roghi di rifiuti di probabile origine dolosa con effetti preoccupanti sull'ambiente circostante, da Cairo Montenotte nel Savonese a Corteolona nel Pavese. A pagare il conto, sottolinea la Coldiretti, sono i cittadini e le imprese che vivono e lavorano sul territorio, a partire dall'agricoltura e dall'allevamento. Di fronte alle continue emergenze, continua la Coldiretti, occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti e indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale, conclude la Coldiretti, occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l'autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi.
Episodi in tutte le province liguri ecco i casi avvenuti nel 2016.
Il 4 luglio va a fuoco una discarica di rifiuti speciali a Lagoscuro, nel Comune di Sarzana (La Spezia). Il 15 aprile fiamme alla Fideco di Pontedecimo a Genova, dove vengono stoccati rifiuti speciali. 18 aprile - un rogo interessa l'azienda di stoccaggio e recupero rifiuti Comet recycling a Stella (Savona). I casi del 2017. Il 19 febbraio - brucia la Saar a Cenesi, nel Comune di Cisano sul Neva (Savona), specializzato nello stoccaggio di rifiuti. La stessa azienda è interessata dalle fiamme anche l'8 luglio. Ed era andata a fuoco pure nel 2014. Il 16 aprile - a Follo (La Spezia) brucia la Ferdeghini, l'azienda di stoccaggio rifiuti è interessata dalle fiamme anche il 15 novembre ed era andata a fuoco anche nel luglio 2015. Il 21 agosto - le fiamme interessano la Verde Liguria riciclaggi in località Canepari, nel comune di Toirano (Savona). Il 25 ottobre - rogo nella azienda Recup-Ferr che stocca rifiuti differenziati a Valle Armea di Sanremo (Imperia).
Lo smaltimento illegale dei rifiuti è diventata una delle principali attività delle agromafie, che nel 2017 hanno sviluppato un business criminale di 21,8 miliardi, con una crescita del 30% rispetto all'anno precedente. E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento al moltiplicarsi dei roghi di rifiuti di probabile origine dolosa con effetti preoccupanti sull'ambiente circostante, da Cairo Montenotte nel Savonese a Corteolona nel Pavese. A pagare il conto, sottolinea la Coldiretti, sono i cittadini e le imprese che vivono e lavorano sul territorio, a partire dall'agricoltura e dall'allevamento. Di fronte alle continue emergenze, continua la Coldiretti, occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti e indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale, conclude la Coldiretti, occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l'autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più