
L'intesa raggiunta nei giorni scorsi, davanti al giudice fallimentare Silvana Oronzo, è stata ratificata in questo modo: Rivieracqua ha consegnato nelle mani di Amat un assegno di circa 614mila euro, che comprende quanto maturato dal 10 novembre scorso (giorno in cui è stata depositata l'istanza di fallimento, ad oggi) più altri 140mila euro appartenenti al milione e 300mila euro circa che Rivieracqua deve ad Amat per le forniture: da luglio alla data del fallimento. La restante parte sarà corrisposta in diciotto rate.
Era stato il sindaco di Imperia, Carlo Capacci, il 13 novembre scorso, a rendere pubblica in Consiglio comunale la richiesta di fallimento, leggendo una comunicazione ricevuta da Amat. Malgrado Rivieracqua sia il gestore unico del pubblico acquedotto, a Imperia continua a restare Amat, in quanto la prima società non è ancora stata in grado di acquisire gli impianti. Un'operazione da oltre venti milioni di euro.
IL COMMENTO
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