Niente sentenza di secondo grado nei confronti dell'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi e degli altri imputati coinvolti nel processo sull'alluvione del 4 novembre 2011.
La Corte d'Appello di Genova ha deciso quindi per lo slittamento della sentenza inizialmente prevista per la giornata odierna. La prossima udienza sarà venerdì 16 febbraio con un ulteriore passaggio prima del verdetto.
La Corte ha infatti manifestato la necessità di operare un supplemento dell'istruttoria e quindi riascoltare testimoni, imputati e parti offese. Il presidente della Corte ha inoltre ordinato l'acquisizione di alcuni documenti, tra questi il piano operativo delle scuole.
L'alluvione causò la morte di 6 persone tutte decedute in via Fereggiano. L'ex primo cittadino di Genova non era presente questa mattina in tribunale. In aula invece un altro degli imputati, l'ex assessore del Comune alla Protezione Civile Francesco Scidone.
In primo grado erano srtati condannati Marta Vincenzi (5 anni), l'allora assessore comunale comunale Francesco Scidone (4 anni e 9 mesi), l'ex dirigente comunale Gianfranco Delponte (4 anni e 5 mesi) accusati di omicidio colposo plurimo, disastro e falso per i verbali nei quali venne modificata l'ora dell'esondazione del rio Fereggiano. Sempre in primo grado erano stati condannati l'ex dirigente Pierpaolo Cha (1 anno e 4 mesi) e l'ex responsabile della Protezione civile del Comune Sandro Gambelli (1 anno), secondo il tribunale non responsabili per il falso.
Il giudice aveva anche condannato il Comune in qualità di responsabile civile al pagamento di provvisionali immediatamente esecutive per un totale di 4,5 milioni.
Nella prossima udienza oltre all'acquisizione di documenti (in particolare il piano operativo interno delle scuole comunali) e le nuove testimonianze, la corte d'appello di Genova potrebbe anche procedere a eventuali "faccia a faccia" tra i vari imputati e testimoni al processo per l'alluvione del novembre 2011 in cui persero la vita quattro donne e due bambine.
Lo si legge nell'ordinanza con cui il presidente della seconda sezione penale Giuseppe Diomeda ha ordinato una integrazione delle prove. "Per noi - ha commentato il legale di Marta Vincenzi, l'avvocato Stefano Savi - è una cosa positiva. Per quanto riguarda i documenti si tratta di approfondimenti sul quadro delle scuole, che era per noi già chiaro e completo nel senso che i dirigenti scolastici sapevano cosa fare. Per quanto riguarda le testimonianze il commento è più difficile: i giudici vogliono sicuramente approfondire il versante del falso, e questo forse vuol dire che la sentenza di primo grado merita di essere approfondita".
Tra le persone che verranno ascoltate il 16 febbraio ci sono Andrea Rimassa, il grande accusatore dei politici e dei dirigenti di protezione civile sui falsi verbali nei quali si attestava l'esondazione improvvisa del rio Fereggiano, e il volontario Andrea Mangini, che avrebbe dovuto essere presente sul torrente e segnalare l'innalzamento del livello ma che invece quel giorno non c'era e la cui presenza venne "certificata" in sala Coc (Centrale operativa comunale). Rassegnato Marco Costa, papà di Serena, la ragazza di 19 anni travolta dalla piena. "La decisione dei giudici possiamo solo che accettarla e prenderne atto. Speriamo che sia una nuova ricerca che serva ad arrivare alla verità", ha detto.
cronaca
Alluvione 2011, slitta la sentenza d'Appello: il 16 febbraio la prossima udienza
Tra gli imputati l'ex sindaco Vincenzi
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