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Sempre nel 2018 verrà attuata la progettazione degli impianti: uno per il trattamento meccanico biologico (tmb) da 100 mila tonnellate - doveva essere di 180 mila tonnellate - con il recupero della materia e la produzione di gas css; un biodigestore da 60 mila tonnellate che potrà, "visto che Regione e Città metropolitana hanno modificato le taglie degli impianti", essere realizzato a Scarpino.
Merlino ha confermato che "nonostante l'85% dei ricavi di Amiu arrivi dalla Tari per il 2018 grazie all'efficientamento e alla riapertura di Scarpino la tassa non subirà aumenti".
Oltre all'impiantistica altro caposaldo del piano industriale 2018-2020 è l'implementazione della raccolta differenziata. "Utilizzando la mappatura dei quartieri realizzato dal Conai si è costruito un progetto con un duplice obiettivo - ha spiegato Merlino - da un lato incrementare la raccolta differenziata ma anche andare verso un sistema che consenta di applicare una tariffazione puntuale".
L'idea è quella di implementare il porta a porta nei quartieri meno popolosi per un totale di circa 14 mila utenze mentre nel resto della città l'idea è di arrivare in tra anni a una tariffazione puntuale attraverso i cosiddetti "cassonetti intelligenti" ad accesso controllato con limitazione di volume e numero massimo di conferimenti per il materiale indifferenziato".
L'obiettivo per il 2018 è "arrivare al 50% di raccolta differenziata con un investimento di circa 4 milioni di euro". Gli altri due pilastri del piano industriale riguardano l'efficientamento del gruppo: dalla "liquidazione e rilancio della società QuattroErre" all'incorporazione di diverse partecipate di Amiu, come Ceryac e Amiu Bonifiche. Infine, il quarto pilastro è lo sviluppo del business dedicato anche alla realizzazione di progetti europeo e lo sviluppo di Partnership internazionali.
IL COMMENTO
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