
L'esame autoptico è durato quattro ore: sulla testa dell'uomo, due ferite, una delle quali, all'altezza della tempia, avrebbe portato poi alla morte del cinquantenne, avvenuta tra la mezzanotte e le due di martedì. L'ipotesi che sta prendendo campo tra gli inquirenti è che l'uomo, con i vestiti bagnati dalla pioggia, possa aver perso l'equilibrio nel tentativo di indossare una tuta da lavoro trovata all'interno dell'officina, cadendo e sbattendo la testa contro un macchinario.
I carabinieri della Spezia, nel frattempo, sono impegnati nella ricostruzione delle ultime ore di vita di Cozzani, anche grazie alle testimonianze di chi, spontaneamente, si è recato in caserma per raccontare ciò che aveva visto. Le indagini infatti vanno avanti per chiarire ogni dettaglio della vicenda finora oscuro, come i motivi che hanno spinto l'uomo ad allontanarsi dalla propria autovettura prima dell'arrivo dei carabinieri, per poi introdursi nel capannone dell'officina.
Il cinquantenne era stato notato infatti da alcuni testimoni poco dopo le 20 mentre spingeva la sua auto rimasta in panne sulla provinciale, e poi poco più tardi, da alcuni militi di una pubblica assistenti intervenuti in zona a seguito della segnalazione di un incidente che aveva coinvolto un Ape Car. Prima dell'arrivo dei carabinieri l'uomo avrebbe fatto perdere le proprie tracce, allontanandosi e portando via con sé anche la targa prova dell'automobile, risultata senza assicurazione.
Proprio la targa è stata poi ritrovata a poca distanza dal cadavere dell'uomo, all'interno dell'officina. Tra le ipotesi al vaglio dei carabinieri, quella per cui il cinquantenne, dopo aver realizzato che la sua auto era stata portata nell'autocarrozzeria a seguito dell'intervento dei carabinieri, si sarebbe addentrato all'interno dell'officina per recuperare alcuni documenti all'interno della vettura, forse per evitare eventuali sanzioni
IL COMMENTO
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