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A poche ore dalla riunione dell'assemblea del soci di Rivieracqua, le associazioni dei lavoratori hanno incontrato anche il presidente dell'azienda, Gian Alberto Mangiante, che ha rassicurato sulla possibilità di istituire un piano di rientro. "C'è in gioco il futuro di un indotto importante - ha commentato il segretario generale imperiese della Cgil, Fulvio Fellegara -. Un ulteriore ritardo o riduzione dei pagamenti avrebbe sicuramente conseguenze devastanti e l'ultimo anello della catena sono i lavoratori, che rischiano di pagare il prezzo più alto. Oggi uscirà un mandato esplorativo per salvaguardare l'azienda, ma anche tutti i creditori ed evitare così ripercussioni".
Per Massimo Frisiani (Filca Cisl): "Chiediamo un impegno preciso. La paura è che si possa andare a un concordato preventivo che provocherebbe solo danni. Gli imprenditori sono d'accordo a una dilazione, quindi un'apertura c'è e adesso serve un accordo". Per Marco De Andreis (Uil) "il problema non riguarda solo il comparto edile, che tuttavia interessa diciotto aziende e 250 lavoratori che oggi rischiano il posto. Vale a dire il dieci per cento circa della forza lavoro attuale in provincia di Imperia".
IL COMMENTO
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