
Il fornitore unico della manifestazione genovese fin dalla prima edizione aveva detto quasi per scherzo: "Nella nostra azienda sono rappresentanti quattro continenti su cinque. Abbiamo in campo forza lavoro proveniente da est Europa, Africa, Asia e sud America. Ci manca soltanto un collaboratore dell'Oceania e poi abbiamo completato il mappamondo del basilico".
Dopo una settimana dalla notizia cliccata da innumerevoli lettori ecco la felice sorpresa nel nome del pesto e dela kermesse che ha portato il nome di Genova a spasso per il mondo grazie anche al portale di Primocanale: "Abbiamo ricevuto diverse richieste di informazioni. Ci sono italiani desiderosi di tornare a casa, ma anche veri e propri australiani incuriositi dal nostro mestiere. Ovviamente, l'operazione non è facile e non so dire se realizzabile. Certamente, il campionato del mondo ha avuto un grande riscontro e un futuro in agricoltura è ancora possibile anche in Liguria" conclude Paolo Calcagno.
IL COMMENTO
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