
Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire il movente del gesto suicida. Al momento si esclude che la donna possa aver agito esasperata dall'ennesima violenza perpetrata dal compagno. Probabile che abbiano contribuito sia le grosse difficoltà economiche attraversate dalla famiglia sia il senso di colpa della vittima in vista di una probabile condanna per il suo aggressore.
A quanto si apprende l'uomo, suo coetaneo e italiano, che con lei aveva tre figlie, aveva da poco ricevuto una diffida con obbligo di allontamento per violenza e maltrattamenti domestici. In passato sarebbe stato visto dagli abitanti del quartiere massacrarla di botte con un portapesce di ferro. Fino a qualche giorno fa si trovava in Sicilia, dove aveva la residenza, ma nel frattempo era stato messo in libertà in attesa del processo. Ieri si è presentato alla donna, nel suo locale in centro storico, ottenendo di tornare da lei. Ma poco dopo la 45enne ha tentato di consumare il tragico gesto.
A scongiurare l'epilogo peggiore è stato un messaggio che la donna ha inviato poco prima alla madre, che a sua volta ha avvertito una delle tre nipoti mettendo in moto i soccorsi. Il compagno, allertato dalla giovane, ha sfondato la vetrata del bar, ha trascinato fuori dal locale il corpo della donna priva di conoscenza ed è scappato via prima che arrivasse la polizia. Trasportata all'ospedale San Martino e tenuta per alcune ore in coma farmacologico, le sue condizioni sono ora in lento miglioramento.
IL COMMENTO
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