cultura

In vista de "La Traviata", il direttore d'orchestra si racconta agli studenti
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 “Ma voi cosa volete dal teatro?”
Rompe il ghiaccio così il maestro australiano Daniel Smith, rivolgendosi ad alcune classi del liceo King. Il direttore d’orchestra, infatti, ha incontrato i ragazzi del progetto “Il teatro al King, il King a teatro” per raccontare il suo mestiere e presentare “La Traviata”, in scena al Teatro Carlo Felice dal 2 al 6 maggio. Ma con la sua simpatia e il suo italiano misto inglese ha da subito catturato l’attenzione degli studenti, trasformando la conferenza in un vero e proprio dialogo.

La sua, del resto, è una storia che conquista fin da subito: giovanissimo a teatro, rimasto affascinato proprio dal direttore d’orchestra, si intrufola nei camerini per incontrarlo e chiedergli di poter essere suo allievo. Dopo il primo rifiuto, si iscrive al Conservatorio e dovrà rimboccarsi le maniche nei due anni seguenti come addetto alle pulizie del teatro per poter studiare un anno a Salisburgo e presentarsi ad una audizione in Italia. Determinazione e passione traspaiono dal suo modo di raccontare, soprattutto quando parla dell’anno intero che ha dedicato alla preparazione per il Concorso internazionale di direzione d’orchestra Fitelberg dell’UNESCO. Da allora, ogni settimana si sposta in una parte diversa del mondo: “Io non ho una casa, ho tre valige da 85 kg che mi porto dietro e amici sparsi in tutto il mondo”. Anche se resta legato all’Italia e soprattutto alla sua cucina “Qualche tempo fa sono andato a Palermo e ho assaggiato l’arancina, come la chiamano lì, e il cannolo. Probabilmente pesavo 5 kg in meno: ma come fate voi italiani ad essere così magri?”.

Tra gli scherzi lancia poi una provocazione, dando la parola ai ragazzi, per capire che cosa manca al teatro di oggi. “Ci sembra una cosa da adulti, perciò andiamo solo quando ce lo propone la scuola”, prende coraggio una giovane studentessa. Un compagno della 4D confronta l’andare a teatro con un normale sabato sera: “Se vado a teatro devo stare due ore in silenzio e poi la serata finisce lì, mentre quando esco con gli amici posso chiacchierare”. E Smith la pensa proprio come loro, rilanciando “Il teatro deve essere il centro della città e per questo deve essere per tutti. Se facessimo una experience dove lo spettatore si può sedere dentro l’orchestra e dopo lo spettacolo la serata continui in un locale jazz sotto al teatro? O un concerto di Mozart in un garage?”. Entusiasmo generale: “Fierissimo! Dicci dove e noi ci siamo!”.

Conclude l’incontro spiegando come un’opera sia diversa in ogni versione che viene fatta e che in particolare la sua “Traviata” recupererà la versione originale di Verdi: anche chi l’ha già vista avrà quindi l’occasione di cogliere nuove sfumature, oltre ad ascoltare un cast d’eccezione.