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 "Mi candido a sindaco di Imperia, perchè me lo hanno chiesto gli alleati e la gente per strada. Ho una sensazione che mi spinge a scendere in campo". Così il vicesindaco di Imperia, Guido Abbo, indipendente, eletto nella lista civica "Laboratorio per Imperia", che cinque anni fa ha portato l'imprenditore Carlo Capacci alla guida della città, oggi, ha deciso sciogliere le riserve, confermando la propria candidatura.


L'annuncio arriva all'indomani dalla conferenza stampa con cui l'attuale primo cittadino ha comunicato di voler rinunciare al mandato bis, perchè "impossibile governare con il Pd". Abbo si presenta con l'appoggio della lista civica "Laboratorio Imperia per tutti", Pd e Socialisti. "Ovviamente il bacino di riferimento è quello della coalizione di Capacci - ha affermato Abbo, alla presenza dei vertici locali del Pd e dei Socialisti - e non scherzo se vi dico che sono rimasto fermo fino a ieri. Aspettavo che il sindaco esponesse le proprie valutazioni. E devo ammettere che mi sarebbe venuto comodo, se avesse deciso di partire lui. In ogni caso sono contento di provarci. Oggi non c'è ancora un progetto preciso, ma quelle che mi appoggiano sono tre liste con cui ragiono molto bene. Le difficoltà? Sono fatte per essere risolte e non mi pare che se Atene piange, Sparta abbia molto da ridere".


Il riferimento è alla spaccatura del centrodestra, che trova da una parte l'ex ministro Claudio Scajola e dall'altra l'architetto Luca Lanteri, espressione quest'ultimo del modello Toti. "Le nostre divisioni - spiega Abbo - sono piccola cosa, rispetto al campo avversario".