Torna ad alzarsi la tensione su Ilva a Genova. Oggi assemblea generale dei lavoratori, anche quelli in cassa integrazione, convocata dalla rsu Fiom in aperto contrasto con Fim e Uilm, mentre a Roma la trattativa prosegue in modo unitario e inizia a entrare nel merito degli organici.
"Spostano le voci ma l'obiettivo è sempre quello di ridurre il salario per cui le distanze rimangono e ora dovranno dirci chiaramente quanti lavoratori assumerà Mittal. Per noi è chiaro che devono essere tutti gli attuali 14 mila dipendenti", ha spiegato giorni fa il segretario genovese della Fiom, Bruno Manganaro, oggi a Roma per la ripresa del tavolo. Qualche passo avanti è stato fatto sulla parte fissa dei salari, ma non su quella variabile. I lavoratori vedrebbero tagliarsi 3 mila euro di stipendio all'anno fino al 2023-34. Ma soprattutto a incombere sulle acciaierie è sempre lo spettro dei licenziamenti. A Cornigliano sono a rischio 600 posti.
"Continuiamo da mesi a sederci a tavoli che non portano da nessuna parte: è giunto il momento di informare i lavoratori", ha detto Manganaro. Una scelta non condivisa dalle altre sigle: "Ancora una volta la Fiom di Genova su un negoziato alquanto complicato che interessa la struttura industriale del Paese e il destino dei lavoratori del gruppo Ilva, con una scelta unilaterale emette un comunicato a firma Rsu Fiom senza una preventiva discussione con le Rsu Fim e Uilm, indicendo un'assemblea retribuita per giovedì 26 aprile", scrivono Alessandro Vella e Antonio Apa, segretari di Fim e Uilm Genova.
"La Fiom di Genova - attaccano - si distingue come al solito per la sua scorrettezza con fughe in avanti che non aiutano sul territorio genovese a costruire un percorso unitario. Caso unico nell'ambito della vertenza aperta con Mittal. Ma davvero la Fiom, in nome di questa presunta egemonia che pensa ancora di avere, in modo arbitrario pretende di dettare linee alla Fim e alla Uilm di Genova? La trattativa con Mittal - sottolineano Apa e Vella - è ancora in una fase di stallo. Negli incontri che abbiamo sviluppato il 23 e il 24 aprile presso il Mise abbiamo chiesto a Mittal di fare passi in avanti sugli aspetti normativi e salariali (inerenti alla contrattazione integrativa di secondo livello) che per noi non vanno messi assolutamente in discussione e di avanzare una proposta concreta sugli organici che per quanto ci riguarda deve dare certezza e garanzia di salvaguardia occupazionale per tutti gli addetti del gruppo". Fim e Uilm non parteciperanno all'assemblea indetta in modo unilaterale dalla Fiom ma "presenzieranno al tavolo di trattativa", concludono i sindacalisti.
cronaca
Ilva, assemblea dei lavoratori in fabbrica. A Roma si parla ancora di licenziamenti
Partecipa solo la Fiom, contrari Fim e Uilm
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