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Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo 2018. Il Gruppo si ripresenta al mercato in utile dopo 5 anni.

"Il risultato raggiunto dà il segno del nostro lavoro a tutti, ai nostri dipendenti e al mercato" ha commentato l'Amministratore delegato di Carige Paolo Fiorentino durante una conferenza con gli analisti. Un risultato ottenuto "rivitalizzando la banca cercando di dare coerenza alla nostra strategia".

La Banca ha conseguito un utile pari a 6,4 milioni contro la perdita di 41,1 milioni nello stesso periodo del 2017. I proventi operativi sono complessivamente in crescita a 135,2 milioni (+18,5% rispetto all'ultimo trimestre del 2017), anche grazie all'andamento positivo degli impieghi alla clientela e alle commissioni.

Carige ha anche confermato che c’è stata una accelerazione "impressa con la strategia di eliminazione di crediti deteriorati" che consentirà alla banca di superare i target Bce 2019 già a fine 2018. Il credito deteriorato lordo atteso a fine 2018 sarà infatti pari a circa 2,7 miliardi a fronte di un obiettivo 2018 assegnato da Bce di 4,6 miliardi (3,7 miliardi al 2019).


"Dalla Bce - ha spiegato Fiorentino - ci aspettiamo di vederci riconosciuto il nostro lavoro: tutto ciò che stiamo facendo in termini di pulizia del portafoglio e revisione del modello di business. Sono i due punti principali che la Bce indicava come fattori di rischio del gruppo".

"Entro il 2020 Banca Carige sarà riposizionata totalmente rispetto al punto di partenza" ha aggiunto Fiorentino, anche grazie alla "copertura sopra il 50% di 2,1 miliardi di crediti deteriorati lordi a fine 2020".

A fine 2020, il Gruppo ha previsto un portafoglio di crediti deteriorati di un importo lordo pari a circa 2 miliardi (1 miliardo netto), in riduzione del 71,5% dai 7,3 miliardi di fine 2016.

Il primo trimestre 2018 vede poi la crescita degli impieghi alla clientela a 17,3 miliardi (+0,6%), risultato collegato ad una serie di iniziative commerciali attuato per rendere più efficienti i servizi: la nomina di 191 nuovi direttori di filiale e la revisione del sistema dei poteri deliberativi che ha portato ad aumentare le decisioni creditizie assunte in rete dal 20% del primo trimestre del 2017 al 70%.