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Il premier incaricato tornerà mercoledì al Colle
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Carlo Cottarelli ha lasciato il Quirinale senza fornire dichiarazioni dopo il colloquio con Mattarella. Il premier incaricato tornerà al Colle mercoledì. Cottarelli per tutto il giorno ha lavorato nel suo studio alla Camera sul governo ma è ancora nulla di fatto sui ministri. Una giornata confusa e convulsa a Roma mentre sembrano avvicinarsi le elezioni, che secondo alcuni potrebbero cadere addirittura tra luglio e agosto. 

"Carlo Cottarelli ha semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista e nessuno ha parlato di rinuncia all'incarico". È quanto osservano fonti del Quirinale replicando a quanti gli chiedono se il premier incaricato stia valutando una sua rinuncia al tentativo di formare un governo.

Il pressing generale per il voto a fine luglio ha messo in stand by l'ex commissario della spending review. Nel corso dell'incontro al Quirinale, il presidente del Consiglio incaricato ha fatto il punto della situazione con il Capo dello Stato che ha deciso di prendere tempo per valutare fino a che punto ci sia convergenza tra le forze politiche entro luglio. Un giro di consultazioni rapido e informale che coinvolgerebbe lo stesso Cottarelli, che andrebbe a riferire al presidente della Repubblica entro mercoledì mattina. L'ipotesi riguarderebbe il voto per il 29 luglio.

Intanto da Imperia la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, annuncia la raccolta firme per il presidenzialismo: "La più grande riforma che possiamo fare è il presidenzialismo cioè l'elezione diretta del Capo dello Stato perchè se il Capo dello Stato vuole scegliere i ministri lo devono votare gli italiani. È la prima regola, quindi da oggi ci saranno i nostri banchetti in tutta Italia, una petizione per il presidenzialismo e una petizione on line. Quella on line è per le dimissioni di Mattarella ma anche per il presidenzialismo". Uno dei primi ad aderire è stato il presidente ligure Giovanni Toti

Meloni, a Imperia per sostenere il candidato del centrodestra Lanteri, ribadisce il no al governo Cottarelli: "Riteniamo che il presidente Mattarella abbia agito al di fuori delle proprie prerogative e che non fosse nelle sue competenze stabilire che il Presidente della Repubblica non nomina un ministro, perché non ne condivide le idee. Anche se pensiamo che Fratelli d'Italia non avrebbe votato la fiducia a quel governo, riteniamo che vadano difese le regole costituzionali e istituzionali. Questa è la ragione per cui abbiamo criticato aspramente il comportamento di Mattarella, che tra l'altro, mi pare, stia nominando un governo, quello Cottarelli, che sulla carta ha zero voti di fiducia, perché persino il Pd ha detto che si asterrà. Quindi, presumibilmente, Cottarelli sta venendo in aula per prendere zero voti di fiducia e, per come la vedo io, è una delegittimazione del Presidente della Repubblica".

Il presidente Toti, nel frattempo, rilancia il partito unico in vista del voto. "Ci siamo divisi 232 collegi uninominali, non credo che per il centrodestra sia un problema neppure fare una lista unica con i capilista nelle circoscrizioni proporzionali, se la legge elettorale resterà questa, tecnicamente è fattibile in poco tempo, culturalmente ci deve essere una forte volontà dei partiti. In questa situazione di incertezza per il Paese credo che il centrodestra resti uno dei pochi elementi di chiarezza, un'ancora per il Paese, buttarla all'aria sarebbe molto irresponsabile", evidenzia.