Politica

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Le parole di Claudio Gustavino, capogruppo e portavoce dell’Ulivo in consiglio regionale, arrivano come un macigno nel bel mezzo di una stagione estiva che per la politica locale sarà più che calda: “Non mi pare che a livello nazionale né Fassino, tantomeno Rutelli, si siano candidati a dirigere il Partito Democratico. Non capisco perché debba avvenire in Liguria”. Il riferimento è alle intenzioni, più o meno manifestate apertamente, di Mario Tullo, segretario regionale dei Ds, e di Rosario Monteleone, coordinatore regionale della Margherita, di candidarsi alle primarie di ottobre per la scelta del leader locale del partito. Una battaglia che si presenta accesa già di per sé, dopo l’esito delle ultime elezioni amministrative di Genova, con la Margherita che ha acquistato maggiore peso in consiglio comunale, e i Ds che non sono comunque disposti a cedere la guida del partito. E in questo scenario si inserisce proprio Gustavino che, primo di una serie di altri esponenti dell’Ulivo, non nasconde l’intenzione di farsi avanti. Anzi, per domani mattina l’associazione “Approdo” di cui fa parte Gustavino, ha convocato l’annuale incontro con i rappresentanti della Margherita negli enti locali, al Santuario della Madonna della Guardia. Per tirare le somme di quanto l’Ulivo sta facendo in Regione (a quanto pare non mancheranno critiche all’operato della giunta Burlando) e per avanzare proposte per il futuro Partito Democratico. “Ragioneremo insieme – dice Claudio Gustavino – sul percorso più adatto per definire le candidature alle primarie per la scelta del leader”. E qualcuno intepreta come un “metteremo dei paletti affinché i segretari di partito non si candidino”. Monteleone fa già sapere di non volerci stare. Anzi, dice: “Non è detto che sabato mattina vada all’incontro organizzato da Approdo”. Insomma, il partito democratico inizia a dividere. Ci vorrà un miracolo, sostiene qualcuno, per riportare pace da qui a ottobre. Chissà che la scelta della Madonna della Guardia come sede del vertice non sia stata fatta anche per questo. (Davide Lentini)