Cronaca

1 minuto e 2 secondi di lettura

Cassa integrazione per altri 460 operai all'Ilva di Cornigliano a Genova: il mercato della banda stagnata, che avrebbe dovuto rappresentare l'eccellenza della produzione a freddo delle ex acciaierie dopo la chiusura dell'altoforno, sta attraversando un periodo di crisi e quindi l'azienda ha annunciato la mobilità per altri 460 lavoratori del laminatoio a freddo per 13 settimane in aggiunta agli altri 600 già concordati. Nei prossimi giorni, da confermare la data del 25 luglio, si riunira' il comitato di vigilanza con azienda, istituzioni locali e autorita' portuale presieduto dal Prefetto di Genova Giuseppe Romano per verificare il mantenimento dell'accordo. L'intesa, firmata ad ottobre del 2005, prevedeva che l'azienda, in cambio della concessione sulle banchine e del diritto di superficie per 60 anni su 700mila mq, riassumesse entro cinque anni, grazie al potenziamento della lavorazione a freddo, i 600 operai delle lavorazioni a caldo, impegnati 'temporaneamente' in lavori socialmente utili dopo la chiusura dell'altoforno. E i sindacati chiedono che ne' gli organici ne' gli stipendi vengano toccati e che la questione venga risolta entro l'estate senza rinvii al prossimo autunno. Ma il mercato della banda stagnata e' cambiato e si rischia che l'azienda non sia in grado di riassorbire, una volta a regime entro il 2011, il personale fuoriuscito con la cessazione dell'attività a caldo.